Oggi sappiamo che la Senatrice Liliana Segre è una PRI VI LE GIA TA. Una vittima sì, ma di serie A, che, diciamocelo pure, dalla Shoah ci ha solo guadagnato. E’ pur diventata senatrice, no? Cosa vuole di più?
Almeno il Consigliere Piscopo pensa questo… Si tratta di un evidente scivolone, e la buccia di banana di Cattelan non c’entra nulla. E’ impossibile giustificare a posteriori ciò che è accaduto in Consiglio Comunale due giorni fa, ma l’impavido Consigliere ci prova lo stesso e suona molto di “excusatio non petita”. Non ce la fa, non ce la farebbe nemmeno un oratore o uno scrittore di livello, figuriamoci un semplice Consigliere Comunale…
Quello che invece sono riusciti a fare è far parlare di Gorizia la stampa nazionale, nuovamente e nuovamente per una cosa brutta, proprio nel giorno in cui 600 sindaci si sono stretti intorno “alla Liliana Segre” (cit.) per dire no all’odio e al razzismo. Sindaci di sinistra e di destra, dal Pd alla Lega, perché, è bene ricordarlo, l’Olocausto è la più grande tragedia del 900 e non ha colore politico. Almeno dappertutto è così, a Gorizia invece una gentil donna di 90 anni è vessillo della sinistra.
Non soddisfatti di tanto clamore, cercano di superare se stessi e ci riescono elaborando una mozione (verrà veramente presentata in occasione del prossimo Consiglio Comunale? Buuh, staremo a vedere) in cui, cito testualmente:
Ribadito infine che la città di Gorizia, nel corso degli anni, si è sempre dimostrata antirazzista, coltivando tra le sue aspirazioni quella di essere un pacifico crogiuolo di razze…
Razze, avete capito, razze? Nell’anno domini 2019, quasi 2020, viene rigurgitata questa parola che evidentemente mai era stata digerita.
Resta da chiedersi se si tratti di sfrontatezza, ignoranza o insensibilità vere e proprie oppure di qualcosa che è incidentalmente scappato, come un imbarazzante rutto a tavola di fronte a distinti commensali. Eleonora Sartori
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