Il sindaco fa il bilancio dell’anno trascorso e dei due anni e mezzo che è in carica. Bilancio che ha al suo attivo il fatto di avere allontanato dalla città i richiedenti asilo, implementato i settori della manutenzione del territorio, assunto alcune persone in comune. Punto.
Sulle promesse fatte in tutti questi mesi nessun riscontro. Tutto deve ancora partire, dall’ascensore al castello, che doveva essere realizzato nel 2018, al parco della Valletta, al rilancio dell’aeroporto, al mercato diffuso, all’Isonzo beach, alle piste ciclabili, per non parlare del commercio, del lavoro giovanile, del costante declino demografico.
Nulla sulla sanità, sull’ambiente rispetto al quale ci son state mozioni e manifestazioni di cittadini a S. Andrea, nessuna idea di come rilanciare il ruolo della città capoluogo, nessun progetto per il futuro.
La stragrande parte dell’intervista mette invece dolorosamente in evidenza i problemi di una maggioranza sfilacciata, che sta perdendo pezzi, in cui tre assessori su cinque sono affidabili nel sostegno alla giunta e non si sa bene in che direzione andranno gli altri. Intanto il sindaco non viene neppure invitato agli incontri organizzati dal figlio di Ettore Romoli e neppure a quello con il governatore della Liguria Toti, che pure è suo amico.
Insomma un quadro desolante che mette in luce i veleni, le scaramucce, gli sgambetti di uomini politici il cui unico scopo sembra quello di rimanere al loro posto, qualsiasi esso sia, chiunque glielo dia. E davanti a questi risultati davvero poco edificanti l’unico guizzo è attaccare il consigliere del Forum, Andrea Picco, accusandolo di ogni nefandezza. Si parva licet…
Auguri Gorizia! Anna Di Gianantonio
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