Mai come quest ‘anno le luminarie di Gorizia si ergono a metafora dell’operato dell’amministrazione: una palla dietro l’altra, e non funziona niente. Sarà per questo che, davanti al municipio, campeggia una mega palla, luccicante ogni tanto, a sintesi della metafora di cui sopra. Erano più adatti i lumini, per il clima da 2 novembre in cui è precipitata la città da due anni a questa parte.
Ormai non regge più neanche il ritmo degli annunci che Ziberna spara con la complicità della stampa locale, ma il Bomby fa sempre le cose in grande, anche le figuracce. E così si ritrova nell’imbarazzante situazione di farsi coglionare a ogni pié sospinto dai suoi concittadini che apparentemente tutto gli hanno perdonato finora, ma non le luminarie da cimitero di quest’anno.
Ma cos’altro potevamo aspettarci, da uno che per rimediare alla figuraccia sulla cittadinanza onoraria alla Segre e all’elegante diniego da parte sua per eventuali altre onorificenze, sarebbe persino disposto a trasformare se stesso in gabibbo e il sigillo della città in tapiro d’oro e a correre dietro alla senatrice per Roma per consegnarglielo? SENATRICE SEGRE, SENATRICE SEGREEEEE!!!!! IL SIGILLO… GORIZIA….No, mi scusi, non adesso. La senatrice è impegnata. SENATRICE, SENATRICEEE, SONO QUI, Il SIGILLO D’ORO… GORIZIA LA AMA.. Fabri, pronto con la foto… Mi scusi, se può non disturbare proprio in questo momento… BUONASERA, SCUSI SE DISTURBO, È PER IL SIGILLO. Mi dispiace, la senatrice sta riposando.. A Ru’, namo va’, che ce rimbarza. Famose un selfie io e te, a ponte Milvio, cor siggillo come un lucchetto de Moccia. Io e te, uniti pe’ sèmpre, tre metri sopra ar celo. Andrea Picco
Hai reso perfettamente: é una tragica farsa recitata da guitti di periferia.