Ricordo ancora la telefonata di Andrea che mi segnalava una situazione inquietante legata all’inquinamento provocato dalle emissioni del cementificio Salonit Anhovo, nell’insediamento di Deskle nella vicina valle dell’Isonzo in Slovenia.
Assieme a Legambiente abbiamo più volte incontrato gli amici del comitato Eko Anhovo i quali ci hanno reso testimonianze e documenti sulla situazione del cementificio.
Dalle testimonianze rese risulta che il cementificio, che per anni in passato ha prodotto cemento amianto, ha influenzato pesantemente la salute dei cittadini e per 30 anni ha incenerito diversi tipi di rifiuti, tra i quali anche materiali pericolosi.
Nel 2007 l’impianto ha ricevuto il permesso ambientale (IPPC) di coincenerire rifiuti (in media 300 t al giorno) e può sostituire completamente gli altri combustibili con i rifiuti per la produzione di clinker.
Il permesso IPPC concede all’azienda di superare le soglie nazionali di emissioni, e gli inquinanti (es. benzene, ammoniaca, composti di mercurio) sono aumentati notevolmente dal 2007 al 2012. I limiti di emissioni concessi superano fino a 5 volte le soglie nazionali e UE (polveri, benzene, ossidi di azoto, ecc.).
Dal 2016 ci risulta che in Slovenia possono venire approvati livelli di emissione più elevati di quelli previsti dalla legge, sulla base dell’autovalutazione costi – benefici fatta dall’inquinatore stesso!
Inoltre il permesso IPPC può essere concesso per un tempo non specificato.
Inutile aggiungere che i controlli vengono disposti dalla stessa azienda la cui proprietà è per maggioranza austriaca e vede tra i vari partner anche un società italiana…e che gli operai del cementificio vengono ben remunerati.
Una centralina che è stata posizionata a Deskle rileva la concentrazione puntuale di polveri sottili, l’andamento dei valori delle polveri evidenzia picchi anomali in alcune ore della giornata, con concentrazioni che superano fino a cinque volte i limiti di legge.
La ricaduta degli inquinanti sul terreno e nelle acque entra nella catena alimentare e residui di metalli pesanti sono stati rinvenuti nel terreno e nella verdura.
Un medico del posto ha effettuato un’indagine epidemiologica sulla casistica di tumori dei propri assistiti nell’ambulatorio di Deskle.
Da quanto rilevato sembra che l’incidenza dei tumori in generale sia quasi doppia di quella della media nazionale slovena. Inoltre l’analisi dei tumori, aggiornata al 2017, dimostra che il mesotelioma, che di norma rappresenta una forma di tumore molto rara, è il tumoreche si sviluppa più frequentente.
Per capire meglio: nella provincia di Gorizia, che pure ha nel suo passato una pesante storia di esposizione all’amianto, il mesotelioma si trova in fondo alla classifica, per quanto riguarda i maschi, collocandosi molto dopo l’incidenza di tumori della prostata, colonretto, polmone, vescica ecc, mentre è quasi inesistente nelle femmine.
160 medici sloveni, preoccupati per la salute degli abitanti, hanno lanciato un appello al governo.
Da cittadini europei, anziché limitarci alla preoccupazione delle possibili ricadute sul territorio italiano degli inquinanti del cementificio, dovremmo forse chiederci:
Da dove provengono i camion di rifiuti che vengono inceneriti ad Anhovo?
Perché il governo in questi casi concede livelli di emissione superiori a quelli della normativa europea e nazionale ?
Fino a quando gli abitanti di Deskle dovranno subire sulla loro pelle i miasmi provenienti dall’inceneritore?
O vogliamo continuare con ”non nel mio giardino “? Maria Teresa Padovan
Sono d’accordo con lei.
1.perché l’inquinamento non ha confini
2.perchè l’aria attraverso la gola
del fiume, forse arriva anche a Gorizia.
3. si sta distruggendo il più bel fiume d’Europa
4. dobbiamo fare rete. Unirci e insieme protestare. Solo uniti forse ce la faremo a cambiare il mondo.