Da molti mesi veniamo inondati da mistificazioni verbali, aggressioni e incitamenti all’odio.
Disperati in fuga da guerre o in cerca di sopravvivenza alla fame sono designati come pericolosi aggressori dei nostri confini nazionali; leggi che si accaniscono contro questi profughi, che anche in base alle nostre leggi dovrebbero essere protetti, si chiamano “decreti sicurezza”; si parla di “liberazione di una regione” cercando di convincere i cittadini di quella regione che sono soggetti ad un regime autoritario, mentre si tratta di in una normale campaga elettorale.
Da mesi si moltiplicano le aggressioni ad immigrati senza colpe, alla distruzione di negozi di italiani, figli magari di immigrati, o anche ultimamente a turisti per il fatto che sono stranieri. Compaiono più spesso scritte antisemite, che sembrano intensificarsi in questi che sono i giorni del ricordo; addirittura compaiono scritte contro gli antifascisti.
Anche l’incitazione all’odio è ormai frequente, grazie soprattutto ai social, che assicurano impunità. E ci sono aggressioni violente anche a chi fa informazione, cioè ai giornalisti.
Questi episodi denunciano un chiaro decadimento della cultura democratica e di una normale convivenza. Il fatto che si motiplichino è inquietante, perchè fa temere una sempre maggiore diffusione di una certa mentalità aggressiva. Ma soprattutto c’è il grande timore che a tutto questo ci si abitui, che lo si sottovaluti e che diventi una nuova normalità. Rosamaria Forzi
Rispondi