Ma che piccola storia ignobile ci tocca raccontare, così solita e banale come tante. Che non merita nemmeno due colonne sul giornale, visto che oggi non è dato leggere nulla in proposito dalle fluenti penne del quotidiano
locale. Primo caso di scripta volant.
Ci si potrà sposare al Coronini, in compenso, quella c’è, apertura. O la magnolia irredentista, c’è anche quella. Ma ieri non è successo… ieri mattina… quella cosa lì… Quella cosa delle svastiche…”imigrati a morte”, “ai forni merde”… Che svastiche, che forni? La pagina sui panifici era due settimane fa… Quindi? Niente, il Sindaco si è dissociato troppo tardi e non sapevamo se di potesse mettere o no. Che poi, dissociato gran calma. Il gesto di un idiota, secondo lui.
D’accordo, l’utile idiota che scrive come può sul muro lo si trova sempre. Ma ne vogliamo parlare, di come si arriva, al pittore analfabeta di ieri? Perché non ci si arriva all’improvviso, ai forni. Sì comincia lentamente, facendo dormire le persone per mesi in galleria bombi, arrivando a chiudere l’acqua della fontanella, non mettendo i bagni per “non creare appeal”, dicendo che Gorizia aveva già dato. Dall’altro versante, si ricevono gli assoldati dai nazisti e li si fa passare per simpatici nonnetti in visita ai familiari, il saluto fascista è folklore, un consigliere che si definisce antisemita (ora ex, pare) resta al suo posto, Liliana Segre è un vessillo della sinistra. Poi l’utile idiota mischia le cose, e passa per mona. Lui ha scritto, certo. Ma il muro su cui scrivere era pronto da un po’. Andrea Picco
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