Gradisca ha il Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale ed è Giovanna Corbatto, gradiscana esponente dell’Ufficio
per le politiche migratorie e protezione internazionale e dell’Ufficio Europa di Caritas italiana.
Sarà una donna, dunque, a ricoprire questo delicatissimo ruolo che prevede
un monitoraggio delle condizioni di vita all’interno del Centro per i rimpatri sito nell’ex caserma Polonio.
La volontà di istituire tale figura da parte della Giunta Tomasinsig era espressa già nel programma di mandato, quindi ben prima si verificasse il gravissimo caso della morte del georgiano 30nne Vakhtang Enukidze.
L’amministrazione gradiscana ha sempre espresso la contrarietà alla struttura in città, e più in generale, alla “gestione” migratoria fondata sui grandi centri, di fatto fallimentare sotto molti punti di vista.
L’istituzione di questa importante figura è una buona notizia e un passo avanti nel garantire trasparenza e tutela per chi è detenuto nella struttura, per gli operatori che vi lavorano e in generale per tutta la collettività.
Avere un garante che vigila sul rispetto dei diritti umani e di condizioni di vita dignitose, infatti, giova a tutti, anche agli operatori che dovrebbero poter lavorare in un clima migliore di quello che si è registrato all’interno della struttura e che spesso ha aperto la porta a ombre e sospetti su quanto si verifica all’interno.
Nella seduta consiliare non sono mancate polemiche da parte del gruppo di opposizione della Lega. Ciò che rimane però non sono le critiche o le sterili prese di posizione propagandistiche, ma il risultato concreto raccolto da Un’amministrazione comunale che ha a cuore il benessere di tutti.
È un dato di fatto, poi, che i grandi centri siano più costosi, difficilmente Gestibili e che tolgano sicurezza al territorio richiedendo uno spropositato impiego di forze.
Se si facesse il conto di quanto costa la struttura ogni giorno a persona, Considerata irrinunciabile e da non chiudere da parte dei consiglieri della Lega, beh i famosi e tanto sbandierati 35 euro rubati agli italiani sarebbero spiccioli in confronto. Eleonora Sartori
Rispondi