Siamo in guerra? Lo sentiamo tutti i giorni, ma ne siamo veramente sicuri? Chi di noi l’ha vissuta la guerra o vive vicino a qualcuno che l’ha provata sulla propria pelle? Perché non chiediamo a un medico che opera in territori di guerra se la nostra si possa definire tale?
Ognuno la pensi come vuole e definisca la situazione che stiamo vivendo come preferisce ma ascoltare ieri l’intervento di Giorgia Meloni mi ha fatto venire la pelle d’oca.
“Se questa è una guerra, noi non vogliamo disertare, vogliamo combattere in prima linea”.
Doveva suonare come un discorso rassicurante? Perché a me ha provocato solo angoscia e rabbia pensando che lei e tutti quelli come lei sono dei privilegiati che si possono permettere di mantenere il loro stile di vita aizzando il popolo contro… Contro? Ecco, contro chi? I cinesi, i tedeschi, la Bce? Chi esattamente?
Ci siamo scandalizzati nel vedere la fila di americani davanti ai negozi di armi, giustamente. Noi, però, non facciamo altro che usare metafore belliche e riportare alla memoria tempi bui nei quali milioni di esseri umani si sono letteralmente immolati per quella che a tanti piace definire “patria”. Dunque la differenza dove sta?
Comunque, in prima linea anche no. Ringrazio e rispedisco l’invito al mittente. Eleonora Sartori
Rispondi