Su questo blog è già stato scritto quanto vedere la rete in Transalpina e i blocchi ai confini ci abbia profondamente addolorato e sconvolto. Il passare del tempo, per quanto mi riguarda, non ha cambiato questo stato d’animo, semplicemente non uscendo di casa non ho modo di vedere e di intristirmi. Ieri, però, un video mi ha fatto tornare virtualmente là, in Transalpina.
Gabrijel Fišer, chirurgo dell’ospedale di Šempeter, giorni fa ha avuto un’idea bellissima, quella di rendere i confini meno tristi con l’aiuto dei disegni dei nostri bambini. Li ha stampati e portati lì, dove ora ci sono reti e blocchi.
“Reti e barriere al confine, come agli agli altri, mi ispirano dolore e dolore. Volevo inviare un messaggio di ottimismo e allo stesso tempo anche amore reciproco nello spazio comune. Ho chiesto ai bambini di disegnare qualcosa su quello che stiamo vivendo, ne è emerso l’indicatore più bello: l’amicizia e il futuro comune da entrambe le parti”.
Non è possibile prevedere quando verrà ripristinata la libertà di movimento, ma tutti noi sappiamo molto bene quanto i nostri figli, le future generazioni, saranno fondamentali per realizzare ciò di cui si parla molto, salvo poi fare poco. Città unica, futuro comune, conoscenza reciproca delle lingue. Che poi, non servirebbe inventarsi niente, solo conoscere bene la storia di questo territorio e riappropriarsi di quello che è già nostro. Eleonora Sartori
Grazie, hvala Gabrijel!
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