Qualche precisazione, per rispondere alle affermazioni del Sindaco sui social sul suo no al pagamento degli educatori dei servizi educativi con la formula “vuoto per pieno”. Il Sindaco afferma che il comune non può pagare.
Bene, è di mercoledì 8 aprile un protocollo d’intesa tra Assessorato alle politiche sociali della Regione Lazio, Anci Regionale, Centrali cooperative e Cgil Cisl e Uil. L’accordo rompe gli indugi sulla piena applicazione dell’art. 48 DL “Cura Italia” e riconosce il pagamento “vuoto per pieno” delle prestazioni non erogate da lavoratori e lavoratrici dei servizi socio-educativi, socio-assistenziali e socio–sanitari.
Il sindaco affermava, in risposta a chi gli chiedeva conto sui social, che il pagamento non era autorizzato dal decreto. È falso. La decisione è politica, e mira a far ricadere il pagamento sullo strumento della cassa integrazione, con danno per i lavoratori che si vedono lo stipendio decurtato del 20%, e risparmio per il comune della quota intera posta a bilancio.
Durante il consiglio comunale, il sindaco ha detto che non è vero che il Comune in questo modo fa cassa, perché avrà altre spese da sostenere in futuro per garantire i servizi educativi, ad esempio per far partire i centri estivi, confermando lui stesso quindi di fare cassa perché utilizzerà quei soldi per gli adeguamenti necessari. Li toglie quindi dalle tasche degli educatori e li mette sulle spese necessarie a fare partire i centri estivi.
In consiglio il sindaco si è ben guardato dal dire che il comune non può pagare, perché sa che non è vero. L’ha fatto nell’incontro coi commercianti davanti al Comune, e sui social. Il luogo non cambia la sostanza: la balla resta balla. Andrea Picco
Rispondi