Chi vive nella politica “ufficiale”, forse non si rende contro di quanto essa sia fuori dalla realtà. Oggi e dopo diversi giorni che seguo la vicenda, come lettrice non capisco nè perchè si sia dimesso l’assessore De Sarno, nè come mai le dimissioni e la revoca del sindaco siano stati concomitanti, nè perchè agisca all’interno dell’organismo comunale una sorta di Spectre che tutto registra e non a scopi archivistici. Non si capiscono soprattutto i motivi politici che portano a questo scontro. La giunta ha dato una svolta a destra? Se è per quello è dal tempo in cui l’assessore saliva sul palco di Casa Pound che la svolta era evidente, quindi perchè solo ora dà fastidio?
Detto questo oggi veramente leggiamo articoli tratti da “Ai confini della realtà”. Al sindaco bastano nove assessori ma deve prenderne dieci e invece di tenere per sè le deleghe di De Sarno, facendo pure risparmiare denaro in una fase così difficile, si piega ad accontentare le forze politiche, promettendo l’assessorato o al trio Piscopo, Picariello, Ciotta, oppure ad una persona esterna al consiglio, ma che “abbia competenze”. Dunque apprendiamo in un colpo solo che il criterio della competenza per diventare assessore è un optional, se c’è bene, se no amen, apprendiamo che il sindaco non è libero di scegliere, ma “condizionato” dai desiderata e dagli umori dei suoi instabilissimi supporter, sappiamo che gli interessi dei cittadini a spendere di meno vengono definiti “demagogici” e che si tengono dieci assessori, anche se uno non servirebbe, mentre non si pagano gli educatori.
Ora un paio di domande nascono spontanee: una classe dirigente simile sarà in grado di tirare fuori la città dalla crisi terribile che si prospetterà a breve? Si rende conto questa classe dirigente che c’è un pericolo di tenuta della città o pensa davvero solo ai giochetti di potere e a sistemarsi individualmente? Per ultimo non avrei mai e poi mai pensato di condividere quello che dice Franco Zotti. Diamo a lui a costo zero la responsabilità dei cimiteri, senza se e senza ma. Anna Di Gianantonio
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