Un’altra gran bella notizia per Gorizia! Risale a qualche giorno fa, ma riteniamo importante sottolineare l’evento, che è quasi epocale per la nostra bella città.
Con grande lungimiranza, a fronte dell’ipotizzata chiusura del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia, il nostro Sindaco, affiancato dalla sua autorevole Assessora, ha preso in mano la situazione e, seguendo peraltro l’esempio di Pordenone, ha deciso di rilanciare l’istituzione che fin dalla sua costituzione, nel lontano 1987, ha sempre svolto un ruolo decisivo per la città.
Approfittando del pensionamento, seppur tardivo, del suo ultimo Presidente, Emilio Sgarlata, il Sindaco Ziberna, che pur l’aveva preceduto in tale incarico (sì, per fortuna sono sempre gli stessi da decenni che decidono le sorti magnifiche e progressive di Gorizia), ha deciso coraggiosamente di prendere in mano la situazione e, sulla base di una chiara visione del futuro della città, di ripensare il Consorzio.
Abbandonata la prima ipotesi, che lo stesso Sindaco aveva avanzato ma che si era subito rivelata impraticabile, di trasferirne le competenze all’Isig, ha deciso, convocando tutti gli attori istituzionali attorno a un tavolo di concertazione, di rilanciare il Consorzio, allargandolo anche ad altre realtà, comprese quelle private.
Abbracciando le buone pratiche che in tante parti d’Italia sono presenti, ricordandosi che proprio nella vicina Trieste c’è la più alta percentuale di ricercatori del nostro paese, e recuperando dal cestino l’ipotesi di un insediamento dell’Area di ricerca in Parco Basaglia, ha delineato una nuova visione per la città, che peraltro già da anni l’amministrazione locale sta perseguendo, ovvero quello di una Gorizia ricca di istituzioni universitarie e culturali, tale da vivacizzare e rilanciare la sua naturale vocazione.
Ma facciamo un passo indietro, cercando di cogliere alcuni fatti essenziali, quanto emblematici, di questo percorso virtuoso, già avviato dal suo compianto predecessore, Ettore Romoli.
Il primo evento che dobbiamo ricordare è quello della realizzazione del Conference Center presso la sede universitaria di via d’Alviano (il cui recupero peraltro non è stato ancora terminato).
Una struttura avveniristica e unica in Italia, costata meno di 5 milioni di euro, e che grazie a una gestione oculata da parte dello stesso Consorzio, in collaborazione con una cooperativa di giovani appositamente costituita, ha consentito lo svolgimento di centinaia di incontri e congressi, con un indotto di grande rilevanza per tutta la città. Tra questi ricordiamo, in quanto di rilevanza anche simbolica, gli incontri del Gect e dei consigli comunali congiunti tra le due città gemelle.
C’è poi la vicenda di Villa Louise, divenuta un incubatore di imprese culturali e creative di rilevanza quantomeno regionale. Grazie all’intuizione di Romoli e Torrenti, allora assessore regionale, si ipotizzò per Gorizia una vocazione di carattere eminentemente culturale, con il conseguente stanziamento di risorse economiche e umane.
Lo stesso Sindaco, per statuto anche Presidente della Fondazione Coronini, proprietaria della villa, scongiurò allora la sciagurata ipotesi che a gestire l’operazione potesse essere l’Ater di Udine, anche a seguito di una petizione che raccolse all’epoca un migliaio di firme.
Solo grazie a quella coraggiosa scelta venne svolto un concorso d’idee, che coinvolse molti professionisti locali e che portò alla realizzazione, in soli due anni, di quell’incubatore che tutta la regione ci invidia e che oggi sta svolgendo un ruolo determinante nel sostenere la candidatura di Nova Gorica a capitale europea della cultura per il 2025.
Altrettanto esemplare è la vicenda della mensa universitaria, uno dei luoghi di aggregazione più importanti per gli studenti. Con grande oculatezza il Consorzio si è assunto il ruolo di coordinare l’iniziativa, garantendo per il periodo di realizzazione dei lavori un servizio alternativo, mantenendo comunque in attività almeno il bar, e raggiungendo il risultato in pochi mesi. Un traguardo così importante che oggi si pensa addirittura di ampliare gli spazi destinati alla mensa, anche per soddisfare il fabbisogno sempre crescente dovuto al maggior numero di iscritti ai diversi corsi di laurea presenti in città. Questo a testimonianza del fatto che un investimento oculato e tempestivo ottiene sempre ulteriori riscontri, che vanno al di là del semplice soddisfacimento di un bisogno elementare (in questo caso mangiare) e dei quali può beneficiare l’intera comunità.
Infine due questioni apparentemente marginali, ma che rientrano in questa lungimirante visione dello sviluppo di Gorizia, certamente di grande respiro e rivolta in particolare al suo futuro e al suo ruolo in ambito regionale (e non solo).
L’introduzione di una regolamentazione finalizzata a contenere i disturbi di tipo acustico, nota come “antischiamazzi” è stata fin da subito affiancata da un piano di zonizzazione che ha consentito di individuare in città i luoghi destinati alle attività giovanili, in particolare a quelle di svago, così da aumentare progressivamente la sua attrattività, legata proprio all’auspicabile presenza di tanti studenti universitari.
Tale scelta si è rivelata vincente: una città tranquilla, per i suo residenti, ma al contempo vivacizzata da tanti luoghi destinati alla produzione e fruizione della cultura, oltre che allo svago, collocati in posizioni marginali, ma comunque facilmente raggiungibili, grazie anche ai sistemi di mobilità lenta che sono stati in tutti i modi favoriti e sviluppati in questi anni.
Infine la vicenda di Palazzo Paternolli, oggetto di mire speculative con finalità ricettive, in primo luogo per gli studenti universitari “fuori sede”. Inizialmente affascinato dall’ipotesi di un investimento privato in città, il Sindaco si è presto reso conto degli effetti deleteri che tale scenario avrebbe portato con sé. Da un lato la riduzione di un mercato degli affitti diffuso, che per molti goriziani costituisce una piccola fonte di reddito, ma irrinunciabile, e dall’altra la delega a un privato di una funzione prettamente pubblica, ovvero quella dei servizi essenziali da offrire agli studenti.
Grazie a un tavolo di coordinamento con gli altri attori istituzionali, prontamente avviato, l’operazione di una nuova casa dello studente è ritornata nelle mani del pubblico. Ed è così che tra un paio d’anni un altro importante centro di aggregazione sarà presente nel cuore della città, arricchendone la sua complessiva attrattività.
Appare quindi sempre più chiaro come il rilancio del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia, rilancio fortemente voluto dall’attuale amministrazione, e supportato dalla Regione grazie anche a una comune volontà promossa in particolare dal nostro sempre più autorevole e ascoltato Sindaco, è quindi un tassello fondamentale per lo sviluppo della città.
Sulla oculata e trasparente politica degli investimenti, portata avanti in questi anni da parte del Consorzio, magari torneremo prossimamente… Sergio Pratali Maffei
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