Gorizia soffitta di Monfalcone, dove ammassare una terapia intensiva in attesa di finire i lavori per una cardiologia unica, con vista sulla Fincantieri. Ridotti a magazzino, poveri noi.
Questo la strategia studiata a tavolino: sotto pressione per la situazione che si sta creando, Poggiana e Ziberna concordano per un finto ritorno della terapia intensiva a Gorizia, in attesa di ultimare i lavori a Monfalcone e con l’intento di placare gli animi, visto che in città nessuno vuole l’ennesimo furto di un pezzo di ospedale.
Poi, col favore delle tenebre e passando dal retro, magari il 15 agosto, senza dire niente ai cittadini, inizierà lo svuotamento della soffitta. Verrà tolto il cardiologo h24, da intensiva la terapia si trasformerà in sub intensiva, di fatto un mostro inutilizzabile e inutile, se non pericoloso.
Infarto a Gorizia, o San Floriano o Cormons? Ti portano a Gorizia, che ti spedisce a Monfalcone, che ti spedisce a Trieste, se ci arrivi vivo. Come un pacco postale. Anziché chiamare l’ambulanza, a sto punto meglio affidarsi a Amazon prime. Il tracciato sarà quello del pacco, non quello del cuore.
Ziberna zerbina per l’ennesima volta davanti alla Cisint, quello che conta per lui è tentare di salvare la faccia: vedete, l’UTIC l’ho riportata qua come promesso. A poco a poco a Monfalcone avranno il loro reparto di cardiologia con la terapia intensiva, con più posti letto, quelli che Ziberna regala alla Cisint.
E la salute dei cittadini? Beh, di qualcosa si dovrà pur morire, no? Andrea Picco
Io sono sempre un po’ dispiaciuto quando rincorrete il Rudi sul suo terreno, cioè solleticando il campanilismo revanscismo vittimismo complesso d’inferiorità che anima il cittadino goriziano agé medio (un giovane più facilmente soprassiede, senza porsi troppe questioni se ne va a cercare fortuna altrove). Mi ricorda la campagna da destra “voglio nascere a Gorizia” (con tanto di neonati inferociti che minacciavano di non abbandonare l’utero se non gli veniva data l’opportunità di farlo a Gorizia). Non escludo, comunque, che anche il Rudi, per le stesse vostre ragioni di ricerca del consenso meno informato, si trovi ad avallare le scelte dei suoi superiori politici sottotraccia. A me piacciono molto i dati, invece, che sono questi: nel 2001 la parte goriziana della Provincia contava il 48% della popolazione; nel 2011 è aumentata di 120 unità. La parte monfalconese è aumentata di 3000 unità. C’è quindi una tendenza che il politico attento al bene comune (quello dei goriziani, monfalconesi, ecc) dovrà pur tener conto, in un contesto poi di scarsità di risorse. Vedo un’incapacità diffusa di approcciarsi alle questioni in maniera adulta e razionale.
Parole sante. Quello del commento precedente, ovviamente. Mai analisi fu più lucida. Meditate “Forum”, meditate