Ciao, la prossima settimana riaprono le scuole in Slovenia: sai se c’è un modulo predisposto dal comune per l’autocertificazione che sia valido per poter accompagnare mio figlio a scuola e poterlo andare a prendere, visto che non vado per lavoro?
Ciao, scusa se ti chiedo ma forse ne sai più di me. Sono ore che cerco di capire come fare ad andare a Nova Gorica e Miren per lavoro nei prossimi giorni. Sul sito del comune di Nova Gorica c’è un modulo da compilare ma è in sloveno e, una volta tradotto, ho capito che è solo per gli sloveni che passano in Italia da Erjavčeva ulica/ via San Gabriele, ma non vale in direzione opposta. Sai se sul sito del Comune di Gorizia c’è qualcosa di analogo? L’ho cercato e mi pare di no.
Problemi quotidiani, di un confine che non c’era e adesso c’è. Mentre in Slovenia hanno predisposto il modulo per venire con Italia, il contrario pare non essere ancora disponibile, o forse c’è ma non è di immediata fruibilità sul sito del Comune.
Anziché inseguire i panini, poteva essere utile predisporre il tutto, per evitare noie o rifiuti da parte della polizia in via San Gabriele. Altro quesito di questi giorni: ciao, ma se vado a trovare mio zio a Cerovo, quando torno devo stare in quarantena? Perchè è obbligatoria quando si rientra in Italia da stato estero, sono esentati solo i lavoratori transfrontalieri. Stando alle disposizioni, dovrei recarmi al dipartimento di prevenzione e mettermi poi in quarantena volontaria. Chi ci dice che le zone di confine sono dispensate?
Insomma dopo due mesi, al momento della riapertura, la confusione è tanta sotto questo lembo di cielo. Beato lui, che almeno non conosce confini. Andrea Picco
A quanto pare, ci sono stati contatti tra i due sindaci, ma solo di gomito; sennò certe cose potevano essere risolte tranquillamente. Per come la vedo, o si fanno i dispetti, o ci prendono in giro. Forse tutt’eddue e qualcosa di più.
Mi scuso in anticipo per il commento un attimino off-topic che vorrei condividere con voi. Avverto, in questi ultimi giorni, una sorta di clima da “embargo” da parte di alcuni italiani nei riguardi delle vicine Slovenia e Croazia: non andremo più a far benzina in Slovenia, non andremo più a mangiar pesce in Croazia. Un atteggiamento, questo, giustificato da alcune scelte compiute dai governanti dei nostri vicini in piena emergenza sanitaria e che secondo l’opinione dei “nostri” avrebbero un che di discriminatorio nei confronti dell’Italia. Personalmente trovo un pochettino esagerato questo spirito di rivalsa e queste rivendicazioni che alcuni italiani nutrono nei riguardi dei vicini di confine, specie perché la drammaticità del momento avrebbe dovuto indurci alla fratellanza piuttosto che a dividere il mondo in noi e loro. Sono fermamente convinto che col tempo questo risentimento, probabilmente dettato dalla delicatezza e dalla tensione generate dal lockdown, verrà diluito in nome della “ragion di Stato”, ovvero della convenienza a fare determinate cose di là invece che di qua, e che i propositi “patriottici” di queste ore saranno rimpiazzati dal debole per il “libero mercato”. Comunque, in ogni rapporto, e quindi pure nelle relazioni tra paesi confinanti, ci si può far valere e allo stesso tempo farsi voler bene senza che tra i partner venga meno il rispetto, ammesso che ognuna delle parti in gioco sia ben disposta al dialogo e alla cooperazione.
Scusatemi ancora per l’off-topic e grazie per l’ospitalità.