La vicenda dell’ascensore al Castello meriterebbe la penna di un vero giornalista che mettesse in evidenza l’enorme spreco di denaro pubblico, la faciloneria, il disprezzo per le associazioni che per anni si sono battute contro un progetto calato dall’altro e che sin dal 2007 si era dimostrato faraonico, impattante, terribilmente costoso, una sorta di pozzo senza fondo che ha finora assorbito oltre 10 milioni di soldi pubblici.
Il denaro buttato sinora non ha prodotto niente, solo chiacchiere per giustificare interruzioni, fallimenti, continui stop and go che hanno prodotto la devastazione della collina simbolo della città.
Il Forum ha seguito la vicenda dall’inizio e sul suo blog c’è l’archivio delle iniziative e delle proposte. Un giorno forse ci decideremo noi a raccontare per esteso uno dei più grossi fallimenti della sempiterna classe politica goriziana. Ma veniamo all’oggi.
Il sindaco aveva detto che i lavori sarebbero stati completati entro il 2019, con grande plauso della stampa che parlava di definitiva chiusura di un capitolo lungo e tormentato, mentre l’assessore preposto con gesti di scongiuro avvertiva “incrociamo le dita”, poi però i soliti intoppi hanno portato ad una nuova scadenza, che era il dicembre 2020, quindi prima dell’epidemia.
Ovviamente nulla si è realizzato e il Covid, il grande lavacro della inefficienze politiche pregresse, giustificherà per sempre ogni ritardo. Ma talvolta anche le pietre si vendicano e ci ricordano verità e costi.
Come la lapide di Norma Cossetto all’università di Padova ci dice che è morta nel 1943, durante la guerra e non nel 1945 a guerra finita come dice il sindaco, così i detriti degli scavi dimostrano la voragine di questa inutile impresa e costano per essere smaltiti altri 100.000 euro di denaro pubblico e questo per non volere chiudere per sempre questa farsa che si trascina ormai da oltre un ventennio. Anna Di Gianantonio
Ci sarebbero tutti i presupposti per far fare un inchiesta approfondita ed anche allargata a qualcos’altro alla redazione di Report.
Un tempo dissi che se c’erano degli errori, quindi colpe, la Corte dei Conti quando e se condanna, le sentenze sono retroattive. Quindi se qualche politico vuol prendere la palla al balzo la prenda, anche per non passare male nei confronti del proprio elettorato.