I CPR vanno chiusi. Non c’è molto da ragionare o da disquisire, non c’è politichese che tenga, non c’è un motivo uno che giustifichi la presenza di lager del terzo millennio sul territorio di uno stato che si professa democratico. Sono strutture nate male e proseguite peggio, sospensioni dei diritti umani autorizzate da governi che fanno a gara a chi è più fascista.
Ci finiscono dentro, in un calderone che nulla ha a che vedere con la gestione di una realtà così complessa come quella migratoria, persone di cui “non si sa che fare”, spesso per vuoti burocratici o legislativi che hanno fatto perdere loro anche quei diritti che la nostra costituzione definisce inviolabili.
Lì dentro si muore, ci si ammala, ci si ribella, consci che quella sia l’unica strada per poter cambiare la propria sorte, perché non c’è una via legale per uscire da quel posto una volta che ci sei finito dentro. Lì dentro lo scontro è quotidiano, la violenza, fatta o subita, fa parte del pacchetto sicurezza.
A Gradisca siamo oltre la soglia di guardia, la situazione negli altri CPR è la stessa se non peggiore. Sono la manifestazione della sconfitta delle politiche sull’immigrazione di questi anni, da Minniti in poi. Che il centrosinistra continui su quella linea, tracciata per fare la destra e cercare i voti di chi si sente invaso, fa sì che il distinguo tra Salvini e Zingaretti, tanto per capirci, sia sempre più sfumato e difficile da spiegare anche da parte di chi rappresenta Zingaretti sul territorio. Amici del PD, ribellatevi a chi detta la linea: se la linea è storta, va cancellata e rifatta dritta. Andrea Picco
Amici PD??…Partito di destra, ancor più dopo l’abbraccio mortale con i 5 stelle.