C’è un reato che accomuna tutti i detenuti del Cpr, quello di clandestinità. E’ tremendo pensare che il semplice fatto di esistere ed occupare un piccolo spazio di questo mondo ti porti a commettere un reato. E’ aberrante constatare che qualcuno uno spazio in questo mondo non ce l’ha.
C’è un approccio che accomuna tutte le forze politiche che si sono succedute al Governo: l’incapacità di risolvere il problema (o la non volontà?). Le sfumature divergono: c’è chi utilizza i migranti come benzina sul fuoco del malcontento sociale (Lega e Fratelli d’Italia), c’è chi preferisce non affrontare l’argomento dimenticando di essere attualmente al Governo (PD e Cinque Stelle).
La realtà di cui tutti i giorni siamo i testimoni va dalla scontentezza all’orrore. I Cpr sono strutture brutte, non luoghi che mangiano una marea di soldi, in cui si può venire rinchiusi anche per la semplice perdita del permesso di soggiorno.
Non si nega che lì dentro vi siano persone che hanno commesso reati, ma non sono state ancora giudicate colpevoli e sono in attesa di… non si sa bene cosa. A Gradisca e in tutti i Cpr vengono sospesi diritti fondamentali di uomini che, come polvere sotto il tappeto, vengono nascosti alla vista degli esseri umani considerati di seria A che solo così possono continuare ad illudersi di essere persone civili che vivono in una società civile.
La maggior parte di coloro che in questo momento sui social stanno urlando ai migranti rei di danneggiare beni di proprietà chi li ospita non sa quale sia la reale situazione in cui versano queste persone, perché ogni tanto ricordiamocelo che sono persone.
Non si può nemmeno fare la morale, nemmeno una semplice ramanzina visto che nella nostra Regione c’è chi afferma che “ai migranti sparerebbe tranquillamente” e questo qualcuno è un Consigliere regionale pagato dai contribuenti che continuerà tranquillamente a sedere al suo posto.
In pochi mesi è accaduto di tutto, dalle morti ai danneggiamenti. Il malcontento serpeggia tra tutti coloro che lì dentro operano e non potrebbe essere diversamente.
Il sospetto è che i Cpr servano così come serva la tensione. I primi per far guadagnare i soliti noti, la seconda per avere sempre un capro espiatorio. Oggi è il Covid, domani chissà.
Una cosa è certa: se non fossero funzionali al sistema sarebbero già stati chiusi. Eleonora Sartori
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