Dopo Immuni, Infami. È questa la genialata che Comune e Prefettura hanno partorito per contrastare l’uso di sostanze tra i giovani: una app per cantarsela alla polizia che il loro amico si fa le canne, o sniffa, o si fa le pere. Bellissimo, aiuta il tuo amico dicendo alla polizia che a scuola gira di tutto, che loro poi arrivano coi cani e fanno la retata e li mettono sul piccolo in prima pagina, brillante operazione sequestrato un cannone a un quindicenne. Come se non bastasse, telecamere ovunque. Anche in bagno?
Mi mette tristezza, profonda tristezza. Ma perché un ragazzo o una ragazza dovrebbe tradire un amico per far contenta la polizia? Qual è il messaggio che gli mandi, creando un’applicazione che gli permette di fatto di vendere un sentimento profondo come l’amicizia? Lo fa per il bene dell’amico o dell’amica, che da grande ringrazierà, è questo il messaggio? Le parole di Ziberna, poi. Concentrato sul cattivo, lo spacciatore che mette in pericolo la vita dei nostri figli perfetti. Quelli che mai, figurati, se non ci fosse stato quel rovinafamiglie dello spacciatore, la droga quello l’ha costretto mio figlio a comprarla, e lui no no ti prego, ma non c’è stato niente da fare. Meno male che c’erano le telecamere, così si vede che è colpa dello spacciatore, se è nero si vede anche meglio che è colpa sua.
Ma adesso puoi evitare tutto questo con Infami: ti sta sul cazzo qualcuno perché sta con quella che ti piace? Segnala alla polizia che oltre a stare con lei si fa anche le canne. Il tuo ragazzo ti ha lasciato per un’altra? Racconta che cosa faceva in bagno a ricreazione. E via cosí. Ci sarà un video in cui si vantava di quanto grande era a sniffare: condividilo su Infami, il tik tok della delazione. Regala una perquisizione a un tuo ex, o a una tua ex. Te lo dice il Sindaco, in accordo con il Prefetto. Per il suo bene, ovviamente. Poi, tik schedato, tok etichetta: tossicodipendente. Da cui al massimo diventi ex, ma sempre tossicodipendente resti. Non ci resta che sperare nei ragazzi, se gli adulti sono questi. Andrea Picco
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