“Pre…sente…” È una voce flebile, sofferta, da una camera da letto, a garantire il numero legale in consiglio comunale. Ed è proprio quella che non ti aspetti, perché le voci di corridoio la danno al centro di un vero e proprio giallo estivo: ustioni in gola e allo stomaco da acqua di San Benedetto, dicono le cronache cittadine.
Quando si dice il reflusso. Ma a noi interessano i numeri, e il consiglio dice che da 25 la maggioranza passa a 21, quando non a 20+1, perché è anche vero che Ziberna, orando et laborando, un oppositore responsabile lo trova sempre. 21 comunque sono pochini, per stare tranquillo.
Ieri era l’acqua santa che ha rischiato di fargli un brutto scherzo, domani può essere qualche diavoletto infelice di non essere seduto alla destra del buon padre di famiglia. La maggioranza perde più pezzi di quanti ne acquista, e il saldo ormai è al limite. Consentirà probabilmente lo stesso a Ziberna, che in questo momento ha ben altri pensieri che non il futuro della città, di arrivare in fondo al mandato, ma ci arriverà sgangherata, massacrata da conflitti interni e rapporti personali e politici improntati sulla considerazione che si ha per i bastardi e le teste di cazzo, visti gli attestati di stima degli ultimi due consigli.
La sosta agostana casca a pennello, ma un mese passa veloce. Sull’altro versante, l’opposizione dovrà capire cosa fare da grande, in un quadro che rispetto al 2017 è radicalmente cambiato. E questa è, nello stesso tempo, un’altra storia e un’altra sfida. In cui c’è poco da pregare, e molto da lavorare. Andrea Picco
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