Funziona così: voi entrate in un negozio, acquistate qualcosa, pagate, e quel qualcosa lo prende un altro. O andate, che ne so, dal dentista, lasciate un acconto, e la segretaria a fine lavoro vi chiede anche i soldi dell’acconto, perché quelli li ha usati per pagare la dentiera di un altro.
È la gestione dei nostri soldi fatta dal servizio sociale del comune: allegria, direbbe l’deologo di forza Italia Mike Bongiorno. Di seguito, la fredda cronaca, come diceva Frengo a mai dire gol.
Chiedo all’assessore Romano lumi sul servizio scuolabus. In particolare due cose: perché lo scuolabus arriva in ritardo al mattino in una scuola, in media un quarto d’ora ogni giorno, e se il comune ha pensato di restituire in qualche forma i soldi che le famiglie hanno sborsato per il servizio scuolabus di cui non hanno usufruito causa lockdown nell’anno scolastico finito a giugno di quest’anno. La risposta dell’assessore è surreale. Lo scuolabus arriva in ritardo perché la scuola ha cambiato orario. Delle due, questa non è neanche la più geniale. L’altra è un capolavoro. Non restituiamo un bel niente perché quei soldi li abbiamo usati per i centri estivi.
Mentre rispondeva, dovevate vedere la faccia di Gentile, che sulla frase “lei sa benissimo che li abbiamo utilizzati per fare i centri estivi” ha spento la webcam. Quindi non solo le paghe degli educatori, anche i soldi delle famiglie per lo scuolabus hanno finanziato i centri estivi, già finanziati anche dallo Stato con 70mila euro nelle misure straordinarie per il Covid, che per stessa ammissione dell’assessore in un precedente consiglio, “vedremo in sede di variazione di bilancio a cosa destinare”. Tradotto è: lo stato lì dà per i centri estivi, noi li usiamo per chissà cosa.
È la gestione economica della casa delle libertà, dove la padrona di casa fa quel cazzo che le pare. Del resto, l’utile delle farmacie comunali, che va interamente al suo assessorato, non c’è uno straccio di progetto che ci spieghi come viene impiegato. Io son lì da tre anni, sono 900mila euro, novecentomila euro, di cui non si ha notizia.
L’assessore è lo stesso da 13 anni. Tutti in panettoni a Natale? In contributi a chi bussa alla sua porta? Possibile che un ente metta gli utili delle farmacie comunali a disposizione della finanza creativa di un assessore e non chieda nessuna giustificazione su come vengono spesi? Buongiorno, ho pagato lo scuolabus. Perfetto, ecco qua il contributo per la dentiera nuova del suo vicino di casa. No, scusi, mi serve lo scuolabus e il mio vicino mi sta pure sulle balle. Se vuole, un educatore le paga un posto al centro estivo. Mi serve lo scuolabus. Un buono per la spesa? Lo scuolabus, mi serve lo scuolabus. Un panettone a Natale? Allegriaaaa! Andrea Picco
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