Ieri per molti genitori è stata una giornata che definire impegnativa è un eufemismo. Si sa, i tempi sono quel che sono, le incertezze sono tantissime ma, come al solito, è bene far emergere senza paura ciò che secondo noi non va al fine di migliorare i servizi offerti alla cittadinanza.
Lo scorso anno denunciavo attraverso questo blog le lunghe file che i genitori avevano dovuto fare per iscrivere i propri figli ai servizi di trasporto scolastico. In pratica ogni famiglia aveva dovuto provvedere per sé, a differenza degli anni precedenti quando, ad esempio, gli Istituti dei doposcuola inoltravano una domanda collettiva per tutti gli iscritti.
Un anno fa l’Assessore competente aveva preso in massima considerazione le lamentele e aveva promesso che si sarebbe ritornati all’origine, ovvero a una gestione più snella, per i genitori e per il personale comunale, del processo di iscrizione.
In mezzo ci si è messo il Covid e prima di esso le dimissioni dell’Assessore De Sarno. Immagino che le sue deleghe siano ora in campo al primo cittadino e immagino altresì che gestire il trasporto scolastico, con il problema del virus, non sia cosa semplice, soprattutto assieme a molte altre incombenze.
Ma… Non è accettabile che il Comune comunichi ai genitori il 14 settembre nel tardo pomeriggio (INIZIO SCUOLA: 16 SETTEMBRE) le modalità di iscrizione al servizio, iscrizioni aperte a partire dalle 20 dello stesso giorno. Insomma, poco più di 24 ore di tempo (il termine è giovedì mattina) per perfezionare l’iscrizione a un servizio che per moltissime famiglie è ESSENZIALE.
Come fa una famiglia a organizzarsi con tempi così stretti? Mi è venuto voglia di capirci di più e scoprire se qualcun altro, altrove, avesse adottato approcci diversi, magari più funzionali.
Scopro che il Comune di Gradisca d’Isonzo (ma credo non sia l’unico), ad esempio, pur trovandosi di fatto nelle stesse condizioni di incertezza di Gorizia e verosimilmente di tutta l’Italia, ha ritenuto necessario partire con l’iter di preiscrizione, quantomeno per censire i bisogni delle famiglie, dal 7 agosto al 2 settembre, mettendo nero su bianco il fatto che poco o nulla si sapesse circa le modalità del servizio.
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L’Amministrazione comunale fin d’ora Vi assicura che farà ogni sforzo per gestire i servizi nel modo migliore possibile e per accogliere il maggior numero possibile di istanze, fermo restando che Vi chiediamo di comprendere che tutta la progettazione e la successiva erogazione dei suddetti servizi potrà subire delle modifiche, in quanto subordinata a quella che sarà la definitiva organizzazione (orari, tempo scuola, ecc) dell’Istituto scolastico a livello locale e alle prescrizioni di carattere normativo o comunque provenienti dalle competenti autorità sanitarie in materia di misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID – 19.
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Insomma, tutti i Comuni erano in attesa delle “LINEE GUIDA PER IL TRASPORTO SCOLASTICO DEDICATO” allegate al D.P.C.M. 7 Settembre 2020 e dei chiarimenti forniti dall’Ordinanza contingibile e urgente n. 28/PC del Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia del 9 Settembre 2020, atti necessari per la programmazione, ma una volta pubblicati questi, l’Amministrazione gradiscana ha proceduto a definire orari e tratte del servizio, non dovendo occuparsi dell’iscrizione da parte delle famiglie che erano già a disposizione dell’Ente.
Insomma, hanno chiuso le iscrizioni PRIMA e DOPO hanno atteso l’esito del tavolo tecnico e la successiva adozione delle linee di trasporto pubblico che per competenza resta alla regione.
Un modus operandi piuttosto logico che, pur non riuscendo a garantire il trasporto scolastico a partire dal primo giorno di scuola, almeno evita alle famiglie l’affanno del clic.
Ecco, questi sono i veri bisogni della cittadinanza, soddisfatti i quali si può, a buon diritto, riempire le prime pagine dei giornali. Il resto è noia. Eleonora Sartori
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