Non per mettere il naso in casa degli altri, ma… Le dichiarazioni dei leader dei due partiti “vincitori” del referendum sono onestamente imbarazzanti. PD primo partito in Italia, gongola Gongolo. Mah… Certo, se consideri l’Italia formata solo dalle regioni in cui si è votato e, soprattutto, consideri Zaia avulso dalla Lega, è così. Sono due premesse false, da cui puoi trarre a piacimento la conclusione che ti comoda.
In realtà Zaia +Lega vanno abbondantemente oltre i 2 milioni di voti. Capisco il bisogno di “puntellare”, ma il vaso bisogna centrarlo e non farla così fuori. Oltretutto in Puglia ha vinto Emiliano, che due anni fa era con un piede e mezzo fuori dal partito, e in Campania De Luca, due non esattamente “organici”…
Ai Cinquestelle ha tirato le orecchie addirittura il Dibba nazionale, pronto a fare una stella tutta sua, visti i risultati impietosi dei candidati e del movimento. Taglio dei tuoi parlamentari: complimenti successo storico, che avvicina i Cinquestelle al centrosinistra nell’autolesionismo.
A sinistra del PD, la situazione è oltre il dramma. In Toscana nessun rappresentante in consiglio regionale. Il candidato ha preso 23mila voti. Nel 90, l’anno dopo la caduta del muro e quindi in un momento “complicato”, il PCI, ripeto il PCI, sottolineo il PCI non le sue successive trinariciute trasformazioni, in Toscana prendeva un milione di voti, 986.513 per la precisione, in, udite udite, flessione del 6,41% rispetto alle regionali di cinque anni prima. La DC 643mila e rotti voti. Insieme facevano il 66%, solo in Toscana prendevano quanto il PD nelle sei regioni che sono andate a votare. La Lega Nord Toscana ne prendeva 20mila, quanto la sinistra oggi. Votava oltre l’80% dell’elettorato.
Poi, se vuoi dire che hai vinto, dillo pure, per carità. Ma non sorprenderti se quelli che ti credono son sempre meno. Andrea Picco
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