Oggi ennesimo consiglio comunale online. Si può praticamente fare di tutto, rispettando le disposizioni sul Covid, tranne riunirsi per il consiglio. Tutti dentro la propria finestrella virtuale, a qualcuno gioverà questa modalità.
Sei mesi e non sappiamo ancora chi decide su questo argomento. Non il presidente del Consiglio, che ha chiesto al segretario comunale. Non il segretario comunale, che ha chiesto al responsabile per la sicurezza. Non il responsabile per la sicurezza, che decide solo che non si può fare in sala consiliare, non altrove.
L’imbarazzante vuoto decisionale è l’evidente dimostrazione di quanto farraginoso, precario, elefantiaco, preistorico sia il lavoro del consiglio comunale, se per una decisione simile non sono sufficienti sei mesi.
Il consiglio è un organo democratico in ritardo di due anni. Prende decisioni fuori tempo massimo, basti pensare al documento unico di programmazione triennale: Gorizia è in ritardo di un anno sul prossimo triennio, e la maggioranza lo approva contestualmente al bilancio, violando la legge.
Le vicende del mercato coperto, che tengono banco in questi giorni, arriveranno in aula se va bene l’anno prossimo, al netto di qualche interrogazione di qualche consigliere.
Le commissioni lavorano malissimo: ieri commissione sulle delibere da votare oggi in consiglio. Inutile proforma, a 104 euro per commissario, e i gruppi adesso sono 18 o 19, ho perso il conto, in pratica ogni commissione costa come metà consiglio.
Con questa tempistica, da organo di garanzia democratica diventa un contenitore privo di contenuti, quindi perde la sua funzione e finisce per essere un braccio della giunta. Un abbraccio a tutti. Andrea Picco
Qualcuno ha mai proposto di utilizzare l’ Auditorium per le riunioni del Consiglio Comunale? Grazie alle dimensioni della sala potrebbe essere assicurata la sicurezza anti Covid-19 anche per i cittadini.