Ha vinto il Sì, ma i vincitori sembrano due che si sposano perché ormai hanno pagato il ristorante.
In Liguria, l’unica regione dove sono arrivati in chiesa, è andata malissimo. 5 stelle, poi, firmano la loro condanna a morte. Convinti di avere ancora il 34% pensano che i parlamentari che resteranno fuori non saranno i loro. Con le percentuali a una cifra che hanno un po’ dappertutto, auguri a mettere qualcuno il prossimo giro.
Il No prende pochissimo, segno che dire tutti a casa, ossia il grado zero del ragionamento politico, funziona. Estremizzando, “la gente” che non si fida di chi la rappresenta, paradossalmente dovrà fidarsi di più di ognuno dei parlamentari. Vai a capire cosa capisce, la gente.
Berlusconi diceva ai bei tempi (per lui) che bisogna parlare “alla gente” pensando di aver davanti un dodicenne. Negli ultimi anni si sono invertiti i ruoli, sembra che a parlare sia il dodicenne e “la gente” fatichi a capirlo, altrimenti non si spiegherebbe Zaia.
Il Friuli Venezia Giulia ha la più alta percentuale di No, intorno al 40: avrebbe dovuto prendere il 90%, vista la falciata di rappresentanza che ci aspetta, visto lo schierarsi per il No di Fedriga and Company, vista la base del PD per il No, visto il peso dei cinque stelle in regione. Invece sei su dieci pensano sia meglio avere meno “mangia a sbafo” a Roma, tanto ‘fasin di bessoi”, certo, come no.
Povera patria, direbbe Battiato. Un po’ più povera di democrazia, di rappresentanza, in effetti da oggi lo è. Andrea Picco
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