Così si potrebbe definire la dura prova alla quale è sottoposta l’umanità in questi ultimi mesi.
Prendiamo il nostro paese: la diffusione del contagio di un nuovo morbo sconosciuto ha fatto emergere sentimenti e stati d’animo alquanto diversi.
Prima la curiosità di un fenomeno lontano che pareva non appartenerci, poi la paura, la negazione, la sottovalutazione, il panico.
La necessità di trovare un colpevole.
La presunzione degli scienziati.
La fermezza del governo che ha permesso di contenere il fenomeno.
Dopo un durissimo lockdown, che nella sostanza non è differito molto dalle misure di allontanamento sociale utilizzate durante le grandi pestilenze del passato, abbiamo creduto per un po’ di avercela fatta, tra i migliori paesi al mondo, anche se il prezzo a carico delle imprese e delle persone più fragili è stato altissimo.
Poi i casi di positività dopo il rientro dall’estero che sono seguiti alla riapertura.
Rientro che ci ha aperto gli occhi su un mondo poco conosciuto.
Una moltitudine di lavoratori che rientrano dalle ferie fatte nei paesi di origine, perlopiù Balcani e Bangladesh, tornando a vivere in miseri appartamenti sovraffollati fonte di discreto reddito per i proprietari.
Badanti ucraine e rumene che si nascondono nelle casi dei badati eludendo i controlli, complici le agenzie che le procurano senza troppi scrupoli.
Ricchi figli di papà che rientrano da paradisi delle vacanze sotto forma di portatori sani.
Ricchi papà e mamme, che festeggiano in locali senza regole né misure di sicurezza.
Migranti ignari di essere potenziali portatori di un virus contratto molto spesso in condizioni di accoglienza disumane.
Ai fini del contagio la provenienza non fa differenza.
Ecco evidenziarsi sotto agli occhi di tutti senza alcun pudore il mondo reale, quello che emerge sotto stress test.
E’ caduta la foglia di fico.
Riconosciamo le nostre miserie e tiriamoci fuori da questo pantano.
Ce la faremo anche questa volta, in qualche modo, ma non perdiamo l’occasione di imparare da questa straordinaria lezione. Maria Teresa Padovan
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