Contrario.
Contrario.
Contrario.
Contrario.
Contrario. Un Contrario dietro l’altro fino a venti. La maggioranza non c’è più, buonanotte. Stavolta si spengono i microfoni e le webcam prima dei coltelli, ma il dato politico incontrovertibile di ieri sera è questo: Ziberna non ha più la maggioranza in Consiglio comunale: cinque dei suoi gli hanno girato la schiena, e un sesto si è pentito all’ultimo, su due delibere politiche cruciali: le chiusure dei due Consorzi, industriale e universitario.
Riesce a svendere il primo a Monfalcone solo grazie alla Slovenska Skupnost e a Portelli, che si astengono, ma i suoi gli avrebbero bocciato anche quella delibera. Due sonore bocciature in una sera, nonostante gli appelli disperati all’unità, le lezioncine di libro e moschetto di Del Sordi, che ci dice di studiare e che è cambiato il mondo in dieci anni.
Sì, tutto cambia, tranne gli assessori a Gorizia, e noi da tredici anni abbiamo gli stessi. Se mi son morte tutte le piante in giardino e ho lo stesso un giardiniere da tredici anni io una domanda me la farei. Condividi il TweetPoi, una volta chiare le posizioni, gli stracci che volano tra Piscopo e Cosma da una parte e Roldo e Stasi dall’altra, con quest’ultimo che fa notare che non era nel programma la chiusura dei due Consorzi.
In pratica Ziberna fa quello che non ha promesso e non fa quello che ha promesso in campagna elettorale. Ormai le delibere passano solo se l’opposizione non si oppone, tautologia che non è così scontata, ma che fa capire che se tutti recitassero la loro parte in commedia per Rudy il game è over.
Era già così in era precovidiana, quando una votazione da teatro dell’assurdo lo salvò sull’aeroporto. Ma la Slovenska skupnost ogni volta che vota con lui fa harakiri, e non credo che basti qualche vicepresidente in più per calmare i mal di pancia delle persone della minoranza, quelle lontane dal cerchio magico che fa affari con tutti ma indispensabili per eleggere qualcuno in consiglio.
Una cosa è certa, ormai. E cioè che gli abbracci devono per forza sconfinare in opposizione, perché un quinto dei Rudy’s boys sono ligi alle norme sul covid e mantengono le distanze. Basterebbe dire no grazie alla voce che come il coro delle sirene di Ulisse ti incatena.
Ed è bellissimo perdersi in questo incantesimo. Andrea Picco
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