Ha talmente incassato bene il colpo di ieri, che oggi ha azzerato il CDA del consorzio universitario. Genuflesso a Fedriga per salvare la poltrona, il Sindaco decide che è meglio essere fedeli alla Lega e danneggiare la città, pagando il prezzo di mettersi contro il Consiglio comunale, sperando che in Regione qualcuno si ricordi di lui.
L’ha presa talmente male, la serata di ieri, che è disposto a tutto pur di salvarsi il culo, tanto la città ormai è andata. Ieri ero stato facile profeta quando indicavo nelle due delibere la palese manifestazione della fine di una classe politica, che faceva una sorta di gruppo di autoaiuto durante il Consiglio comunale, scaricando le colpe sul governo o su Brancati.
In realtà, come quelle famiglie nobili cadute in disgrazia che si vendono tutto, anche le porcellane del servizio da tè, stavano liquidando ciò i loro padri politici, perché sempre loro hanno governato per 70 anni, avevano messo insieme.
Ziberna è proprio la quintessenza di questo decadimento politico, ne è l’emblema. Di solito le famiglie patologiche ci mettono due generazioni a dilapidare un patrimonio, qui il loro patrimonio politico l’hanno fatto fuori in due anni. Morto Romoli, è toccato a lui, e la sua incapacità è persino imbarazzante.
Reagendo così pensa di aver fatto la voce grossa. Con il consiglio esautorato, si è bruciato anche l’ultima flebile opportunità di recuperare i dissidenti.
Quando si agisce poi spinti dalla rabbia, si fanno disastri. L'uomo è solo, e non è neanche più al comando. E lui non è Coppi, al limite coppe. Il due, con la briscola a spade. Condividi il TweetAndrea Picco
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