Era meglio non approfondire. Commissione sullo scioglimento del Consorzio universitario: non si è capito niente. Due ore di: non è più valido come strumento, son cambiate le esigenze, le dinamiche…
Nessuno ha capito perché dovrebbe funzionare meglio un tavolo di concertazione rispetto all’attuale consorzio. È un problema di uomini? Assolutamente no, anche perché se li sono nominati loro, il centrodestra, dalla nascita a oggi. Sì, invece. È un carrozzone, un poltronificio dice il fratello commissario. L’assessore rincara: le facoltà le ha portate qua Romoli, non il consorzio. I rettori trattavano direttamente con lui.
Faccio sommessamente notare all’assessore che sulla poltrona era seduto comodo Ziberna, quando Romoli portava le facoltà. Ora che Ziberna è sindaco nessuno tratta direttamente con lui. Quindi passa due volte per bon da niente.
Si risparmia? No, non chiudiamo per la questione economica. A proposito, quanti soldi ha in cassa il consorzio che volete chiudere? chiede Gaggioli. Panico, nessuno lo sa. Mancano quattro giorni al consiglio e nessuno dell’amministrazione lo sa, né se l’è chiesto. In soccorso all’assessora viene la tecnologia: chiede l’aiuto da casa e le danno quanti soldi ci sono. Mezzo milione di euro, non male. Quindi è in salute.
L’unica motivazione è che l’ha detto il conte Max, come lo chiama Zotti. E Rudy, guarda un po’ che caso, obbedisce. Elimina un ente di cui è stato presidente, in quanto inutile. Non si sa se l’ente o lui. Andrea Picco
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