Ero tra i consiglieri presenti alla presentazione del futuro mercato coperto, per non perderci troppo nelle definizioni tecniche. Ospiti della Camera di Commercio e del suo presidente, cui non fa difetto l’arroganza, abbiamo potuto assistere alla trasformazione dell’attuale mercato in altro da sé.
L’obbiettivo è una little Eataly, speriamo senza mafia. Il progetto è bello, ma, e l’ha detto pure mister Arrogance, solo con i goriziani non sta in piedi. A meno di, aggiungo io, non vendere le zucchine a 50 euro al pezzo. Altra cosa che si è capita, scordatevi i vecchi venditori. Ci sarà posto solo per le eccellenze del territorio, cioè chi si può permettere un affitto molto più alto e di vendere la verza spacciandola per tartufo. Ci saranno sì, dei figuranti ai banchi, ma per far vedere che, come diceva Gaber, “siamo ricchi ma democratici, a tombola segniamo i numeri coi fagioli.”. Si autoelimineranno negli anni.
Quindi eccellenze di qua, eccellenze di là, Gambero Rosso, un ristorante, i migliori chef del mondo a rotazione ogni mese, concerti, happening, el mercado de Madrid senza Madrid. Ma che importa se manca Madrid, attireremo corriere di turisti da ogni dove perché saremo città del gusto, promettono gli “stakeholders”, che essendo due diventano bisteak. E a Ziberna via via gli si illuminano gli occhi, con tutto quel cibo, e allora appeal appeal appeal come se non ci fosse un domani. Il castello il bastione fiorito l’ascensore via Rastello la valletta, e più parla e più si gonfia e più si gonfia e più mangerebbe. Sembra il “suogno”di Crozza Briatore.
Verranno da tutto il mondo a vedere la nostra Eataly, ma Little, come Tony. Dimmi la verità, la verità. Perché la verità tu non l’hai detta mai. Andrea Picco
Bravo !!!