Apriamo tutto. No, chiudiamo tutto. Virtuosi. No, irresponsabili. Arancione a noi, che siamo da zona verde? No, zona rossa, la situazione è seria.
Sono solo alcune tra le schizofreniche prese di posizione del presidente della regione, e a cascata dei sindaci di centrodestra che amministrano le città, che come pappagalli ripetono tutto ciò che dice e fa il capo supremo.
Così a primavera avevamo Ziberna che, con tre casi tre a Gorizia, gracchiava dall’auto “state a casa, è il vostro sindaco che vi parla”, perché andava di moda Fedriga versione carceriere. Un settimana fa, con cento e passa volte tanti casi in casa, il prode Rudy si offendeva per la zona arancione perché lo diceva Max e andava in piazza, lui addirittura non solo a Gorizia ma anche a Monfalcone, perché deve farsi vedere più bravo di tutti, come i lecchini a scuola. Ora Fedriga torna secondino, e quindi ci si allinea tutti.
Ovviamente in tutto questo non c’è una logica se non quella del populismo nemmeno tanto raffinato, per cui si va in piazza a dire che la colpa è degli altri brutti e cattivi e noi siamo i bravi, salvo poi diventare brutti e cattivi pure noi, anzi voi irresponsabili, quando le cose vanno male perché solo lui è bravo.
Vale per Fedriga, vale per Ziberna, vale per la Cisint o per Dipiazza. In mezzo a questo bailamme ci sta la gente che ha paura, e quindi non può ragionare serenamente, anche perché le informazioni che ha sono contraddittorie, parziali, strumentali.
Il giorno prima loro la trascinano in piazza perché nun ce n’è coviddi, il giorno dopo la additano a irresponsabile perché altrimenti non si spiegano i dati. Mascherine, coprifuoco, scuole chiuse, bar chiusi, confino nel comune, e i contagi aumentano. Come è possibile, che il virus non ascolti quel che dicono il conte Max e i suoi giullari di corte? Che i fenomeni del centrodestra abbiano almeno la dignità di risparmiarci il brodo del modello Friuli e le stronzate retoriche del fasín di bessoi. Andrea Picco
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