Oggi ci tolgono una cosa, domani ci privano dell’altra… L’aspetto triste è che glielo lasciamo fare. La nostra indifferenza permette a chi ci governa di prendere decisioni che non sono a nostro favore, tutt’altro.
Stiamo vivendo un momento difficile che è la prova di quanto tagli indiscriminati del passato pesino oggi sulle spalle di tutti, anche di chi non ha detto “A” quando era il momento opportuno.
L’ho presa larga e non è mia intenzione affrontare la situazione sanitaria che tutti noi ben conosciamo perché non ne ho la competenza.
La uso, semmai, per tornare nuovamente su un comportamento che spesso adottiamo: non prendere posizione, aspettare lo faccia qualcun altro perché tanto “non mi frega”. Salvo poi, a cose avvenute, lamentarsi con le solite espressioni: “nessuno mi ha chiesto niente”, “non sapevo”, “la politica è tutto una magna, magna”.
Questione mercato coperto: la conosciamo? Ci ricordiamo che i negozianti hanno lo sfratto e devono lasciare i locali entro il 30 giugno? Ci sta bene che la parte più viva della nostra città venga snaturata per un progetto, bello sì, ma che evidentemente non prevede che gli attuali venditori continuino a vendere la loro merce (a questo proposito, leggete quanto bellissimi progetti sulla carta si siano rivelati un totale fallimento)?
Lo chiedo a chi al mercato ci va, ma anche a chi fa la spesa altrove. Vi sta bene che attività che funzionano, piccole economie eroiche vengano ammazzate per un progetto che nulla avrebbe a che fare con il nostro mercato?
Ci sono venditori coinvolti, ci sono coltivatori che non avrebbero più un luogo per smerciare la loro merce (a questo ci avete pensato? Che i contadini che oggi lavorano la terra non avranno più una ragione che sia una per continuare a farlo?), ma ci siamo soprattutto noi, cittadini, a cui verrebbe sottratto un luogo caro che ci appartiene. Non un luogo qualsiasi, uno dei più belli della nostra città.
A me non sta bene e più parlo con le persone che incontro e più capisco che ciò che penso e provo io è condiviso. Cosa aspettiamo dunque? Che arrivi il 30 giugno 2021 e le serrande siano chiuse?
Solo tenendo alta l’attenzione su questa faccenda e facendo pressioni abbiamo una speranza, seppur piccola, di ottenere ciò che moltissimi di noi si augurano: un mercato coperto pulito, risistemato ma sempre il nostro mercato coperto. Oltre ad augurarcelo, facciamo tutto ciò che è in nostro potere per non farcelo portare via. Eleonora Sartori
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