E’possibile convincere il terrapiattista che la terra è rotonda? No, perché finché campa ti indicherà la linea dell’orizzonte dicendo che quello è il limite del pianeta e dopo cadi nel vuoto.
Così non è possibile interloquire con i cavalieri della destra goriziana che non perdono occasione per affermare le loro idee, chi dalle sedie del comune salutando romanamente, chi alzandosi quando sente parlare la “sporca lingua”, chi accusando di negazionismo quelli che osano dire che le foibe vanno comprese in un quadro più ampio.
E’ inutile ricordare cosa ha significato il fascismo per gli sloveni e portare un fiore a Lojze Bratuž, tempo perso parlare dell’occupazione della Jugoslavia e delle stragi commesse, fiato sprecato ricordare la deportazione degli ebrei goriziani, inutile ricordare che senza la Resistenza al tavolo di pace avremmo perso ancora più territori.
Per loro vedere una bandiera jugoslava o slovena li fa impazzire. Loro continuano a fissare ipnotizzati, come fa Dipiazza a Trieste, la bandiera della Decima mas e a ripetere che truppe italiane che combattevano alle dipendenze dei nazisti erano eroi, anche se sono stati gli stessi tedeschi a cacciarli per manifesta incapacità dimostrata in battaglia e per i problemi che creavano in città.
Per i nostri la Decima, che ha perso la battaglia, ha comunque difeso Gorizia italiana che però italiana non era perché era sotto i tedeschi con cui la Decima aveva stretto un patto d’azione. Non se ne esce con la logica, non se ne esce con la storia, parlare è inutile. Tempo buttato via chiedere il superamento delle lacerazioni, il rispetto della dignità delle diverse memorie: questo sarebbe andare avanti, ipotizzare un futuro comune, pensare a una storia condivisa tra due popoli vicini, a un reciproco riconoscimento degli errori commessi, sarebbe un esempio che il paese e l’Europa si affretterebbero a premiare, ma questi sono concetti troppo difficili: meglio rimanere un po’ indietro nel campetto sotto casa a combattere tra bande come i ragazzi della via Paal. Anna Di Gianantonio
Per sapere com’è andata la battaglia di Tarnova, e in quale quadro s’inserisce, sarebbe il caso di sentire quello che dicono storici seri, come Raoul Pupo o Roberto Spazzali. Dubito che gli eventi siano stati così semplici e lineari come li racconta Gentile, e cioè che la Decima MAS abbia fermato il IX Corpus e quindi rallentato la sua progressione verso la città, ritardato l’occupazione e ridotto il numero dei deportati. Detto da lui non mi convince, per inaffidabilità della voce e perché mi è difficile credere che nella destra goriziana e in lui in particolare alberghi una competenza non solo culturale che li autorizzi a tali prese di posizione, ampiamente usate per lisciare il pelo alla propria base elettorale.