La pioggia sta fermando i “lavori in corso”: per ora siamo fermi al primo tratto, da via Diaz fino all’altezza del bar Garibaldi. Immaginare un budello come quello che si crea in questo tratto, ma lungo un kilometro fa effettivamente impressione.
Modificare il corso per rendere più complicata la viabilità è veramente geniale. Oltre ad essere orrenda, la soluzione porta anche una serie di problemi pratici, che sembra impossibile non siano stati immaginati in fase di progettazione.
In una simulazione al computer, certo, tutto avrà funzionato alla perfezione. Le auto sul computer passano ovunque ci sia spazio. Ma non è così nella realtà. Certo, sul computer puoi mettere un parcheggio per i disabili in mezzo alla via, ma chi si azzarderà mai a parcheggiare avendo le auto che passano da un lato e le biciclette dall’altro? Immaginate poi per fare tutto ciò che è necessario per far scendere una carrozzina. Chi dovrà consegnare le merci rischierà il linciaggio da parte degli automobilisti, perché la sua sosta di fatto blocca il corso. Non parliamo dei mezzi di soccorso.
Queste sono difficoltà oggettive, con questa soluzione, non si scappa. Questa porcheria, sommata a quella della Tari, basterebbe a qualificare l’operato di quest’amministrazione, anche perché altro non hanno fatto.
Certo, la capitale europea della cultura, che comunque è Nova Gorica. Ma se questo è il cambiamento, se questa è la visione, siamo a posto. Non ti resta che dire che metterai erba vera e calpestabile nelle aiuole. Me cojoni, direbbero a Roma. Andrea Picco
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