È uno Ziberna disperato quello che cerca di rispondere sui social sul caso Tari e sul senso unico in corso. Sul primo caso, quello della Tari, gli postano il video in cui promette riduzioni fino al 50% e ancora si ostina a dire che non è vero. Negare sempre anche l’evidenza, la prima regola del bugiardo.
Sul secondo caso dice in pratica che l’ha fatto così per vedere di nascosto l’effetto che fa, come quelli che vanno allo zoo comunale a gridare aiuto aiuto è scappato il leone. Risponde a tutti allo stesso modo, copiaincollando una versione imbarazzante dei fatti che secondo lui lo assolverebbe, e che i suoi video da piacione smentiscono immediatamente.
La Tari è stata una mossa azzardata di propaganda che gli si è ritorta contro, un po’ come le accise sulla benzina per Salvini. Il senso unico gli è esploso in mano, e questa spasmodica ricerca di tamponare il buso col tacon del cordialmente Rudy si sta rivelando un boomerang.
Perché se controlla il giornale, sui social è un’altra musica. Praticamente sono giorni che non fa altro che rispondere su Facebook, ottenendo l’effetto opposto, ossia la conferma di aver fatto due cazzate, con l’aggravante per la prima di continuare a raccontarla anche di fronte all’evidenza.
Bei tempi, quando faceva l’eroe, e con due casi a Gorizia ci abbracciava da salvatore della patria e prometteva il rimborso della Tari. Stranamente ha smesso, nel periodo peggiore, di aggiornarci su come andava il contagio. Quando si dice l’uso politico dell’informazione. Ma a Rudy se offre un giro si perdona tutto. Ciao ragazzi! Spritz per tutti! Urka, i bar son chiusi! Andrea Picco
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