Un comune in ostaggio, così titola il corsivo del nuovo direttore del Piccolo. Meglio le urne, conclude, ribaltando quattro anni di bucolica narrazione della città che le colonne del suo giornale hanno contribuito a creare.
Non è andato tutto bene, no, in questo quadriennio di abbracci, se il comune ora è in ostaggio, che è parola pesante. Poteva dire condizionato, poteva dire depotenziato, sceglie invece in ostaggio, cioè il cui destino è in mano ad altri, impossibilitato ad esercitare le proprie volontà, non più padrone del proprio destino.
Ziberna ha una teorica maggioranza di un voto, salvo aiuti dall’opposizione deve sperare che stiano tutti bene. Ma non in salute, bene con lui. In ogni caso la sua azione deve prima essere volta a puntellare la maggioranza, poi, molto poi, a far ripartire la città.
Considerando il nulla che ha combinato avendo tutti dalla sua parte, ci aspetta l’agonia di un altro anno a guardare crescere Monfalcone, Gradisca e Cormons. Il senso unico in corso è la metafora del suo mandato: un budello troppo stretto per le promesse di una poltrona che ha fatto a tutti, senza poterle mantenere. Un lungo viale del tramonto percorso in quattro anni.
Il bene, il futuro della città, in tutto questo, non pervenuti. Non erano prioritari. Erano la conservazione del potere e le alchimie necessarie a sopravvivere il fulcro dell’azione. La città in ostaggio: la scontata conclusione. Andrea Picco
Per quel che vedo, solo una parte di residenti è contrario a quel che stanno facendo i reggenti al trono; guai a parlare male del Boss, o dei propri consiglieri rappresentanti. Forse tutto questo è forza di uno spirito che vuol dimostrare nonostante tutto che il guerriero dovrà andare avanti nella disfatta, con una resa finale contrattata. Spesso queste cose avvengono. Poi sembra che il pensiero delle persone che non sono in linea con l’operato del primo cittadino, che ha sempre ragione e mai torto finchè gente lo acclama, portino pure ad una mancanza di rispetto costituzionale verso l’art. 21; ma a quanto pare non interessa, specie ad una parte che afferma di essere all’opposizione, senza fare nomi.
A questo punto posso fare solo gli auguri, che le cose cambino atteggiamento e che le scelte siano anche a favore non solo per loro ma anche in linea con gli altri, aspettando nuove elezioni che non penso riesconono a cambiare molto le cose, ma solamente una aggiustatina in qua e in la.