Emoziona ascoltare nel discorso di Capodanno il presidente Sergio Mattarella complimentarsi con Nova Gorica e Gorizia per essere città della cultura europea. Non a caso ha parlato della vittoria di due comunità che hanno saputo superare le divisioni del passato per guardare allo sviluppo di un territorio unito. Il risultato è stato ottenuto grazie agli sforzi di chi ha creduto che il confine, anche mentale, non fosse un ostacolo.
Perchè – e bisogna ricordarlo – c’è stato invece chi sulle divisioni, sulla chiusura dei confini, sul chiamare i vicini “sciavi”, sul rifiuto del bilinguismo, sull’esaltazione di un passato di tragiche discriminazioni non solo ci ha marciato, ma ha costruito la sua decennale carriera politica. Quindi amici dell’unità del territorio sono state persone illuminate da ambo le parti, senatori come Bratina, sindaci come Martina, altri che come Brancati hanno organizzato con Brulc e con Romano Prodi la festa della Transalpina quando la Slovenia è entrata in Europa.
Ma soprattutto a volere rapporti di amicizia e di scambio sono state le tante associazioni culturali che a partire dagli anni’50 hanno organizzato mostre, incontri, presentazioni di libri e concerti, corsi per imparare lo sloveno, spettacoli teatrali, manifestazioni di ogni tipo alla Transalpina, istituzioni come il Kulturni dom, il Trgovski dom, giornali come il Primorski, riviste bilingui come Isonzo Soča, che hanno lottato per l’integrazione, Associazioni partigiane che si sono gemellate con associazioni slovene, insomma tutto un lavorio per tessere relazioni che spesso ha incontrato critiche ed esclusioni.
Dunque questa è la vittoria della città che ha creduto al superamento del passato e delle divisioni della guerra fredda. Dispiace che qualcuno affermi che solo il lavoro dei sindaci presenti e immediatamente antecedenti ha portato alla vittoria, accusando altri di pensare di avere vinto solo con i post su FB. Non è stato così. Quelli che volevano la reale caduta dei confini, e noi siamo tra questi, hanno usato non solo i social, ma la loro intelligenza e la loro quotidiana, testarda e determinata attività per concorrere a questo risultato. Mattarella di sicuro ha ringraziato anche noi. Anna Di Gianantonio
Sottolineatura opportuna. Chi è al governo cittadino adesso ha raccolto i frutti del lungo lavoro altrui, ha svillaneggiato chi si è dato da fare per il dialogo e in vista delle prossime elezioni comunali taccerà senz’altro gli avversari politici di essere inadatti a gestire gli eventi del 2025.
Io citerei anche il Partito Comunista Italiano di Gorizia e i suoi dirigenti.