Oggi Ziberna prova a lavare i panni sporchi in famiglia, cioè sul Piccolo, perché chiamare famiglia la sua ex maggioranza sarebbe quantomeno bizzarro, visti i coltelli altezza uomo che volano.
C’è del marcio, in maggioranza, e tanto vale fare i sibillini per mandare qualche messaggio a chi è meno fermo nelle proprie posizioni e quindi può essere ancora recuperato alla causa persa di questo suo mandato.
Ziberna, poi, vuole anche dirci che se la città crolla a pezzi è per colpa del Covid, che l’aeroporto è bloccato per colpa degli altri, che lui sa che a calcio si gioca in undici, insomma l’articolo è per dire che la città sarebbe un fiore se non ci fossero “gli altri” a rovinarla.
Meglio elezioni a settembre, quindi, piuttosto che… Sei mesi dopo. Geniale. Quattro anni buttati nel cesso, e poi esce e non tira neanche l’acqua.
La pochezza di questa amministrazione ha letteralmente messo in ginocchio la città, dando la mazzata finale ai precedenti dieci anni di destra al governo. È ora di cambiare la guida della città, che deve dare vita a un radicale cambiamento della propria classe dirigente.
Sono quindici anni che governano le stesse persone, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo una città sciatta, decadente, depressa, che ha bisogno dell’alcol per non pensare al suo declino. Ci vuole coraggio, adesso. Il coraggio di lasciare Ziberna e i suoi alle loro scuse, alle loro incapacità, e voltare pagina. Andrea Picco
“Sono quindici anni che governano le stesse persone, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”
Direi che gli anni sono ben più di quindici, e che i risultati siano sotto gli occhi di tutti lo leggo come un auspicio, ma sono pessimista.
Molti continueranno a votare foderandosi ben bene gli occhi di salumerie varie, pur di sventare ancora una volta l’orda bolscevica che preme alle nostre porte.