Parola d’ordine: abbassare i toni. Dopo gli strali invasati allo squadrismo di opposizione, la maggioranza colpita e affondata dal Tutti a Casa spruzzato in faccia al padrone di casa, sceglie l’understatement, abbozza, è un pesce d’aprile, la mamma degli ignoranti è sempre in cinta (scritto così sul piccolo) e chissà su quale cinta è.
L’unica nota di colore scrivono che Cagliari è dell’ UdC, perché casualmente due giorni fa ci chiedevamo che fine avesse fatto. La questura brancola nel buio, ma dalle reazioni non sembra un buio sinistro. Quindi è probabile che se la siano fatta in casa, la scritta. Sarà stato qualche agile virgulto destro, non maldestro, con destrezza. A dimostrazione che Ziberna ormai anche a casa sua non vedono l’ora che finisca la zona rossa, dà fastidio solo vederlo nel salotto buono, occupa la poltrona da troppo tempo, anche se solo pensare che si alzi e si faccia da parte da solo è pura fantapolitica.
Di sicuro non prima di avergli regalato una poltrona nuova. Una inkapax dell’ikea farebbe il caso suo. In attesa, abbassare i toni. Perché ouh, ci hanno scritto Tutti a Casa, ma ognuno nella propria, perché in città si sono accorti che qualcuno, tanti, troppi di noi mangiano a sbafo nella cucina della casa comune, e per la cosa comune non lasciano neanche le briciole ma solo calorosi abbracci che aumentano la fame. Finirà che non è stato nessuno, a scrivere quelle tre parole. Ergo, sono stati tutti. Andrea Picco
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