Grande Zotti, il braccio del popolo. Passerà alla storia come un’altra delle sue imprese, il Tutti a Casa in fronte a Ziberna. Tra dieci anni li ricorderemo entrambi per questo, il secondo solo per questo.
Si autodenuncia, anche perché un’impresa del genere con i commissari basettoni in attività in città, che non beccano uno striscione di CasaPound neanche a pagarli, rischiava di restare anonima, e invece giustamente lui ne rivendica la paternità.
Troppo ghiotta la copertura della facciata del comune per non scrivere che la misura è colma. Bomboletta e via, verso un’altra Parigi Dakar nelle sabbie mobili del palazzo.
Grande, Zotti, e chissà che non ci sia anche una puntata speciale di telerompo col video dell’artista all’opera. Il nostro Christo, adesso lo metteranno in croce.
Domani Ziberna tuonerà contro il contras, dandogli del bullo, ma la sostanza resta. Quello che ha scritto è semplicemente quello che pensa la gente: gli andrebbe dato il sigillo della città, quello che avanza dalla figura di merda di Ziberna con la senatrice Segre. Andrea Picco
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