Ho depositato la mozione che chiede al Sindaco e alla giunta di ripensare la loro decisione sul patrocinio al Pride, che a settembre sfilerà a Gorizia e Nova Gorica. Spero che il consiglio comunale si esprima in senso positivo, dando un segnale forte di apertura sul tema dei diritti civili, anche per spazzare via i dubbi che la decisione di non concedere il patrocinio ha inevitabilmente suscitato.
La manifestazione, come scrivono gli organizzatori, è apartitica perché i diritti devono, dovrebbero, essere di tutti, indipendentemente dal proprio orientamento di pensiero. Non è, quella sui diritti, una battaglia di parte. È una battaglia di tutti, per questo risulta stridente la negazione del patrocinio.
Sembra figlia del pregiudizio, dell’oscurantismo, e questo è inaccettabile, a maggior ragione se ti appresti a rappresentare la cultura in Europa per un anno. La decisione di sindaco e giunta è anche un chiaro messaggio su chi comanda in questa sgangherata amministrazione che si appresta ad affrontare l’ultimo anno di governo: la destra peggiore. Ostaggio dei nostalgici della difesa della razza, degli omosessuali al confino, il nostro si barcamena per sopravvivere tra una presenza alle manifestazioni della lega nazionale, un’assenza al 25 aprile, una festa del 12 giugno e una negazione del patrocinio al Pride, perché, come dice Gentile, sono cose vicine al suo elettorato.
Che gli lasciamo volentieri, col nero che si porta dietro. C’è una città , son convinto, che al nero preferisce l’arcobaleno. Andrea Picco
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