La paralisi del Consiglio comunale è l’ennesimo attestato di inadeguatezza della ex maggioranza che amministra Gorizia. Non ci riuniamo da due mesi, nemmeno on line. Sembra abbiano preso alla lettera il tutti a casa di Zotti, per non portare in Consiglio comunale la fine della loro esperienza di governo.
Ieri su Facebook Piscopo, quindi non certo uno di sinistra divisivo bullo come me, ha detto che è ora di calare il sipario. Sommiamolo a Picariello, Zotti Stasi Ferrari e Roldo se ne erano già andati: fanno sei su venticinque della maggioranza che si sfilano. 25-6=19, la maggioranza in consiglio è di 21.
Così Ziberna non trova di meglio che paralizzare il Consiglio comunale, cercando il più possibile di prendere tempo per il bilancio preventivo, che slitta con ogni probabilità oltre maggio, aspetta ancora un po’ e approva prima il consuntivo.
Ma il gioco è perverso, perché più aspetta e più si avvicinano le elezioni, e quindi più i “suoi” faranno a gara a stargli lontano, visto che ormai lo stanno mollando tutti, dalla regione in giù. I 19 quindi rischiano di diventare subito 17, poi a quel punto la valanga non la fermi più, neanche con le sponde di chi dall’opposizione non fa mancare il proprio sostegno.
L’ultimo anno di questa amministrazione rischia dunque di essere uno spettacolo triste come quello di quei comici che non fanno più ridere, e invece sono ridicoli. Ormai Ziberna parla a vuoto, nel senso che nessuno più ascolta le balle che ha raccontato per quattro anni. Siamo da sei mesi candidati con Nova Gorica a capitale della cultura e la città non è mai stata così triste.
Un altro anno così, desolazione pura, e poi cambiamo: l’occasione è UNICA. Andrea Picco
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