Bisognerebbe chiedere all’amministrazione comunale di questa città cosa ne pensa della terribile situazione che in questi giorni si è verificata in Afghanistan. A prescindere dal livello politico e dalle sue implicazioni internazionali, esiste anche un livello umanitario, che esula dai meri interessi che ogni singolo stato ha coltivato, o ha intenzione di coltivare, in quelle terre.
Gorizia è stata già oggetto dell’arrivo di un nutrito gruppo di profughi provenienti dall’Afghanistan oramai diversi anni fa, dimostrandosi, in parte, poco accogliente nei loro confronti. La rotta Balcanica non era ancora quella prevalente nelle traiettorie migratorie dal sud del mondo e dalle martoriate terre mediorientali; sicuramente però già alcuni trafficanti di esseri umani ne avevano testato percorribilità e sicurezza.
La difficoltà dimostrata in quel momento, l’incapacità di gestire un numero limitato di richiedenti asilo nelle strutture della città e ricoverarli, al freddo, in parte anche senza servizi igienici, sotto la Galleria Bombi, ha portato Gorizia agli onori della cronaca nazionale.
Fu negata la dignità alle persone, fu negata l’accoglienza che si deve in questi casi, in attesa che la Commissione Territoriale avallasse le singole richieste di asilo.
Delle facce di qualcuno sono restate le parole, impresse in un libro grazie a delle interviste. Di altre non è rimasto nulla, transitate chissà dove.
Ora è plausibile che una delle conseguenze del ribaltamento politico in Afghanistan sia un enorme flusso migratorio verso le nazioni del nord Europa dove esistono comunità abbastanza nutrite di cittadini di quel paese, anche se di etnie diverse.
Cosa farà Gorizia, se passeranno di qua? La Galleria Bombi è chiusa per lavori, per fortuna. E l’articolo 10 comma 3 della nostra Costituzione recita: “lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.” Simone Cuva
Che brutta storia la posizione della Slovenia contro corridoi umanitari! Aggiunta all’altra confinante Austria, va a finire che la più bella figura la facciamo noi. Ma tanto, passerà pochissimo tempo e dell’Afghanistan l’Occidente si dimenticherà. Come per tutto…ultimo Patrik Zaki. Finiti i tempi delle mobilitazioni di massa per il Vietnam, il Cile, il Biafra, Il Bangladesh, ecc. ecc. Altri tempi, tempi passati? Certo, ma perché non migliori? Argomento ” scivoloso “, saluti. Anzi no: il Forum non dovrebbe pronunciarsi contro le prese di posizione di Lubiana?