Mancano pochi giorni bal Pride, la prima manifestazione transfrontaliera gratuita da quando Nova Gorica e Gorizia sono state proclamate capitali della cultura, visto che far passare il giro d’Italia costa un botto.
È una manifestazione importante, che unisce le persone sotto la bandiera dei diritti umani, che sono inviolabili e di tutti.
Ebbene, a Gorizia sembra quasi ci si vergogni di ospitare chi verrà a manifestare. Prima la negazione del patrocinio, poi la mancata discussione in consiglio comunale sul patrocinio stesso, ora dalle indiscrezioni si delinea un percorso quanto più periferico e nascosto possibile, solo la partenza da piazza Vittoria sarà ben visibile a tutti ma non ci sarà il passaggio, neanche simbolico, un tratto di corso Verdi.
È ovviamente una scelta politica, che denota l’imbarazzante posizione di una giunta e una maggioranza spaventate persino dalle parole, incapaci di un pensiero diverso da quello cameratistico, con il lessico che comporta. Ho anche amici gay, più o meno è il pensiero del sindaco, la cui scelta di non concedere il patrocinio fu accolta dal capogruppo di maggioranza come una decisione finalmente in linea con il suo elettorato, quasi che i diritti fossero di sinistra e non difenderli fosse di destra, quasi che l’omosessualità fosse un orientamento sessuale solo di chi vota a sinistra e chi vota a destra invece è etero.
Mah… In ogni caso la sordina messa alla manifestazione, che è un grande evento e quindi dovrebbe essere spinta dall’amministrazione anche senza il patrocinio, la dice lunga sulla difficoltà e l’imbarazzo di chi ancora per un anno scarso guida Gorizia.
Ziberna con un’excusatio non petita ci ha tenuto a sottolineare che non vuole assolutamente vietare la manifestazione, anche perché non ha il potere per farlo: perché l’ha detto? A chi verrebbe in mente di vietarla, se non a qualcuno che vede un pericolo gravissimo in chi manifesta, tanto da non poter essere gestito dalle forze dell’ordine?
Nel 2021, insomma, nella futura capitale della cultura, la diversità e i diritti di tutti sono ancora percepiti come un pericolo. Però abbiamo gusti di frontiera: magnar e bever gavemo, altro no servi. Andrea Picco
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