Il 14 settembre la campanella ha suonato per gli studenti di Gorizia, ma non per tutti. Non per quel centinaio e più di bambini che frequentano la scuola primaria con lingua di insegnamento slovena di via del Brolo i cui genitori, alle 12.06 del del 13 settembre, quindi a meno di 24 ore dall’inizio delle lezioni, hanno ricevuto una mail da parte della segreteria con la quale si annunciava quanto segue:
Gentili genitori,
comunichiamo che i lavori di manutenzione straordinaria presso la scuola primaria O. Župančič non sono stati terminati nei tempi previsti e comunicatici dal comune e dall’impresa.
Nonostante gli sforzi profusi dalla scuola, sia dal personale ATA che dal personale docente, che hanno dato la loro disponibilità a provvedere alla sistemazione dei locali in modo da garantire il regolare inizio dell’attività didattica, abbiamo oggi dovuto constatare l’impossibilità di giungere a tale risultato.
Nello scusarci per il disagio procurato, seppur non dipendente dal nostro Istituto, vi comunichiamo che le lezioni inizieranno lunedì 20 settembre 2021. Questo per garantire tutti gli standard di sicurezza e di efficacia dell’attività didattica.
Cordiali saluti,
La Direzione
Potete immaginare il disagio delle famiglie, costrette in quattro e quattro otto a pensare a un piano B e no, non perché la scuola sia un parcheggio, ma semplicemente perché le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano sono costrette a programmare per tempo ogni singolo respiro.
Tralasciamo questo aspetto, comunque gravissimo, per ribadire che, anche se è stata la scuola a scusarsi per il disagio, tale disagio non è stato causato dalla scuola, ma dalla ditta che esegue i lavori e dal Comune che deve vigilare e da parte di quest’ultimo noi di scuse non ne abbiamo ancora ricevute.
Faccio l’elenco dei morivi per cui il Comune avrebbe dovuto scusarsi:
- per il mancato rispetto della fine dei lavori, prevista per il 10 settembre (ci saranno delle penali? Noi siamo fiduciosi);
- per il non aver pensato a un piano B nel caso i lavori non fossero portati a termine per tempo;
- per il ritardo nella comunicazione ai genitori.
Genitori che, ormai, sono abituati a fare ogni tipo di magia e che, volenti o nolenti, una soluzione l’hanno sicuramente trovata attingendo alla infinita pazienza dei nonni o alla non infinita possibilità delle proprie tasche.
Le scuse, come si diceva, ci arrivano dalla scuola ma è bene sottolineare che questa volta la scuola non ha alcuna responsabilità e anzi, si è resa disponibile sin da subito affinché le lezioni potessero cominciare nel più breve tempo possibile. E’ giusto ribadirlo perché i genitori, legittimamente imbufaliti, si sono arrabbiati proprio con la scuola!
Alla lista delle scuse, oppure delle spiegazioni, il Comune dovrebbe aggiungerci anche queste:
- perché la mensa delle materne non riesce mai ad essere allineata temporalmente all’inizio delle materne stesse?
- perché lo stesso vale per il trasporto scolastico?
Insomma, ciò che è successo agli alunni di via del Brolo, già provati da un anno e mezzo di pandemia, e alle loro famiglie, che nel corso dell’emergenza hanno letteralmente fatto i salti mortali per incastrate impegni di lavoro agli impegni scolastici dei figli in Dad, non deve ripetersi più e dal prossimo anno pretendiamo TUTTI che l’inizio dell’anno scolastico lo sia davvero, con tutti i servizi annessi. Eleonora Sartori
P.S: faccio una proposta. Perchè il Comune, per dimostrare quanto abbia a cuore l’educazione dei ragazzi, non offre agli studenti di via del Brolo un programma educativo della durata di quattro giorni, finanziato con le penali che la ditta sicuramente dovrà pagare?
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