Il tragitto del corteo del Pride di sabato verrà comunicato nella giornata della manifestazione, per motivi di sicurezza.
Già questo basta a classificare lo squallore della situazione in città: un corteo pacifico, che chiede più diritti per tutti, a Gorizia fa temere ritorsioni da parte di qualcuno, addirittura imboscate o che ne so, attentati, se non si può nemmeno conoscere il percorso a tre giorni dalla manifestazione.
Mala tempora currunt, ma questo clima è figlio della peggiore amministrazione che la città potesse avere, vuota di contenuti e di spessore, retorica fino al midollo, incrostata di luoghi comuni da osteria e senza un pensiero che sia uno oltre mangiare bere e andar di corpo.
Il Pride dà fastidio. A chi? Non sicuramente a chi ritiene che le persone siano tutte uguali. Quali sono i segnali di pericolo così gravi da tenere nascosto il percorso? Cosa può pensare chi manifesta, che a Gorizia c’è un concreto pericolo a vivere la propria vita tanto da dover tenere nascosto ciò che si è, perché il rischio di essere aspettati in qualche angolo buio della città è concreto?
Come può un sindaco, il sindaco di tutti, tacere su questo? Abbiamo visto sfilare le peggiori formazioni per la città senza che il loro percorso fosse un problema di sicurezza pubblica; com’è possibile che in questo caso ci sia un allarme e il sindaco non prenda posizione per dire che la città accoglierà i manifestanti con gioia e che le strade di Gorizia saranno sicure perché Gorizia è una città accogliente?
Ah già, è lo stesso sindaco che faceva dormire altre persone al freddo in galleria, che ha negato loro l’acqua. Scusate, l’allarme è giustificato, e non solo per sabato. Andrea Picco
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