Immaginate di essere un genitore che domani deve accompagnare il proprio figlio a scuola. Immaginate che oggi vi dicano scusate, ma non sono finiti i lavori: la scuola inizia lunedì prossimo. Immagino, io stavolta, le imprecazioni che state tirando al comune e alla ditta, che non hanno rispettato i tempi di consegna.
Siamo oltre l’improvvisazione, siamo allo sbando totale. Nessuna soluzione alternativa prevista: si comincia una settimana dopo, arrangiatevi. Preavviso? meno di 24 ore.
Con gli edifici scolastici in questi cinque anni abbiamo visto di tutto e di più: dalla Perco aperta al grido di “è tutto a posto, la puzza è suggestione” e poi richiusa dall’Azienda Sanitaria e praticamente rifatta, alla Frinta che “non sono lavori urgenti” e invece lo erano perché c’era l’amianto sul pavimento.
Oggi, la scuola non è pronta ci dispiace, ci vediamo tra una settimana. Ovviamente il comune non ha responsabilità, no, figuratevi. La responsabilità è tutta della ditta, sicuro. Intanto domani i vostri figli stanno dai nonni, per chi li ha, oppure chiedete un permesso, o le ferie, visto che fino a lunedì prossimo di andare a scuola non se ne parla. Questa cosa è gravissima, come le altre, ma ormai non ci si indigna neanche più, in una città allo sbando. Andrea Picco
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