Voci dal sen fuggite, danno anche per archiviato il parcheggio multipiano in via Manzoni. Sì, quello “a costo zero”; quello che “verrà incontro ai tanti goriziani per i quali in questo momento anche pagare il parcheggio è una spesa difficile da sostenere”, aggiungendo cento posti tutti blu, quindi a pagamento, ai centoventi bianchi già esistenti; quello che sono vent’anni che si deve fare e improvvisamente costa troppo, colpito anche lui dalla crisi mondiale delle materie prime; sì, proprio quel parcheggio, non si farà.
Solo pochi mesi fa Ziberna lo metteva nelle opere già fatte, assieme all’ascensore, al bastione fiorito, al palabigot, a Isonzo beach, al mercato coperto, all’aeroporto, al carcere europeo, posso andare avanti per ore se volete.
Una cosa già fatta non si farà, questa amministrazione riesce anche a stravolgere i principi della fisica. Niente multipiano, d’accordo. Ma il progetto? Il progetto lo paghiamo o no? Perché mi pare sia un andazzo abbastanza frequente quello di fare i progetti, che non costano due lire, e poi non realizzare le opere.
Alla fine se ne vanno diverse centinaia di migliaia di euro in carta, altra materia prima in crisi mondiale per la quale sarebbe auspicabile un uso parco. A pensare male, si può ipotizzare che interessino più i progetti che le opere. Insomma tante parole, zero opere, molte omissioni. Che fa rima con Manzoni, che di “don Abbondi”, com’è il nostro, se ne intendeva. Andrea Picco
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