Voci dal sen fuggite danno per imminente il ritorno al doppio senso di marcia in corso Italia. Ziberna fa retromarcia, paghiamo noi. Altri centomila euro buttati, somma di gran lunga inferiore al numero di madonne tirate da ogni goriziano contrario alle trovate da amministrazione “creativa” del nostro.
Si torna quindi all’antico, presumibilmente con le cilabili nei controviali, che vuol dire meno spazio per i bar che avevano goduto del dominio di tale spazio nei mesi estivi.
Dico presumibilmente, perché l’amministrazione potrebbe regalarci sorprese. Resta innanzitutto il danno economico per la città, ma quando si fanno le cose ad cazzum canis è inevitabile, e in secondo luogo l’occasione mancata di mettere mano al piano del traffico anziché svegliarsi al mattino e stravolgere per nove mesi un kilometro e mezzo della principale arteria cittadina “perché abbiamo i soldi”.
Peccato, perché si è persa l’ occasione di pensare a Gorizia come una città in cui ci si può spostare diversamente, senza per forza muoversi in auto, potenziando il trasporto pubblico e gli spostamenti in bici o a piedi.
Sembra che a Gorizia sia impossibile fare quello che in tutto il mondo è realtà già da decenni, senza che nessuno sia morto per astinenza da automobili. Meglio lasciare tutto com’è, tornare al vecchio sperando che i cittadini si dimentichino in sei mesi la parentesi di questi ultimi nove.
Eppure gli esempi virtuosi sono ovunque, basterebbe copiare. A Salcano, per dire qualcosa che succede a 100 metri da noi, si possono portare i figli a scuola solo a piedi o in bicicletta. Eh, ma loro hanno le ciclabili, loro sono avanti con ste robe, loro son “diversi”da noi, noi siamo tutti vecchi… Coraggio, ancora qualche giorno e le macchine in corso andranno in su e in giù, come prima. Vuoi mettere, la bellezza? Andrea Picco
È una notizia che non corrisponde alla realtà: il senso unico è rimasto immutato. La contrarietà della maggioranza dei goriziani si esprimerà nelle urne alle prossime amministrative
Gorizia ha (marzo 2021) 33.479 abitanti, di cui 3.705 tra gli 0 e 14 anni. Togliendo questi ultimi rimangono 29.774.
Risulterebbero 2.000 che hanno firmato l’appello contro il senso unico, o, verosimilmente, contro la ciclabile.
Rimangono quindi 29.744 goriziani che:
a) sono favorevoli alla ciclabile del corso;
b) non si esprimono e, quindi, la ciclabile va bene così…
Ma questo non significa che una ciclabile, e non solo questa unica, debba essere un terreno di scontro tra chi è pro o chi è contro.
In Italia ci sono Amministrazioni che sono o a favore o contro le ciclabili indipendentemente dal colore politico. Non è una questione di Destra – Sinistra, come nel brano di Gaber.
Anche un marciapiede potrebbe diventare oggetto di scontro perché toglie spazi alla carreggiata stradale, ma nessuno penserebbe mai di osteggiarne la costruzione o la sua eliminazione. Così dovrebbe valere per le ciclabili urbane, all’interno di una gestione normale di una città.
E’ necessario, invece, redistribuire gli spazi, che fino ad ora sono a tutto vantaggio dell’auto privata e con i relativi costi, pagati da tutti, per la maggior manutenzione delle strade.