Ci avevamo sperato: avevamo sperato che il problema fosse – anche quest’anno – “solo” il covid. Portare la mascherina per 5 ore, il distanziamento, i bambini che non possono vedere i sorrisi o le facce imbronciate delle maestre… E invece la grande sorpresa sono stati i lavori di adeguamento antisismico, con l’impossibilità di usufruire del giardino, l’ingresso scaglionato sì ma tutti dal portone principale, i rumori che possono disturbare le lezioni, le finestre da tenere costantemente chiuse, la sospensione dell’utilizzo della palestra.
I genitori dei bambini che frequentano la primaria Ferretti di via Zara hanno ricevuto solamente il 14 settembre la circolare con cui venivano informati delle disposizioni organizzative legate all’avvio del cantiere.
Già, avvio: perchè le impalcature sono state montate a estate inoltrata e questi lavori non sono propriamente una sorpresa. Una pur frettolosa ricerca nell’archivio on line del quotidiano “Il Piccolo” riporta la notizia, il 20 dicembre 2019, della sigla del contratto Regione-Cassa depositi e prestiti per finanziare questi e altri lavori ad istituti cittadini, mentre il 26 marzo 2020 si parla di un “piano-scuole” approvato come parte integrante dei lavori pubblici 2020-2022. Pochi mesi dopo, l’8 settembre, si plaude al recupero del piano superiore dell’edificio, ma intanto si sa che la scuola dovrà essere interessata da ulteriori interventi di adeguamento sismico, tanto che circola spesso la voce di una sistemazione di bimbi e maestre nei container.
Invece l’anno comincia con scuola e alunni ingabbiati dalle impalcature, una gru penzolante sul tetto e, venerdì mattina, la novità del tutti a casa causa infiltrazioni d’acqua all’interno. Il tutto dopo aver assicurato sull’agibilità dell’edificio e su un completamento rapido dei lavori. Ovviamente, autunno permettendo.
Solo adesso, dopo l’ennesima riunione di confronto fra dirigenza (da cui la massima disponibilità alla risoluzione dei problemi e comprensione del disagio delle famiglie) e Ufficio tecnico del Comune, si parla di spostare tutti in altra sede. Con buona pace di chi si preoccupa della dad e dei bambini che scalpitano per allontanarsi dal cancello chiuso e andare a giocare a casa. Andrea Picco
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