Il 24 maggio ultimo scorso, l’Isonzo mormorava calmo e placido il passaggio per l’ufficio affari istituzionali del comune di Gorizia del consigliere Gentile, che depositava un ordine del giorno a sua firma per il conferimento della cittadinanza onoraria al milite ignoto.
Ieri, quindi circa cinque mesi dopo, l’ordine del giorno avrebbe dovuto essere discusso in consiglio comunale. Dico avrebbe, perché questa maggioranza pasticciona ne ha combinata anche stavolta una più di Bertoldo.
Gentile parte fintamente dimesso, nella sua illustrazione, e la tocca subito piano: mi sono permesso di fare questo ordine del giorno perché non l’ha fatto l’amministrazione. Sappiamo, continua, quanto sia importante per la città questa ricorrenza, i 100 anni del Milite Ignoto, le maiuscole le metto io che scrivo, che ci vanno tra l’altro. Devo dire che non è retorico nella presentazione. Ci tiene più a sottolineare che anche stavolta l’Amministrazione ha dormito. Mi auguro, conclude, un’ampia adesione dell’Aula, anche perché serve il sì dei due terzi del consiglio.
Sembra tutto tranquillo, ma in realtà già da giorni si sa che qualche problema c’è. E infatti si prenotano a parlare un bel po’ di consiglieri di opposizione. Prende la parola la segretaria che, fingendo di mettere in luce una criticità dell’ordine del giorno presentato – la cittadinanza onoraria non la assegnano il sindaco e la giunta ma il consiglio comunale – in realtà legge anche il vero grosso problema: la richiesta di cittadinanza va presentata da almeno dieci consiglieri.
Gentile capisce infatti solo questa parte, e all’ “ingenua” richiesta della segretaria di sostituire le parole “sindaco e giunta” con “Consiglio comunale”, risponde minaccioso sull’altro problema, dicendo che è una vergogna tutto: che la segretaria tiri fuori questo problema dopo che sono passati cinque mesi, che nessuno della maggioranza oltre Roldo abbia firmato in cinque mesi, che non si può fare la punta al… moschetto su questo e tacere per esempio sull’assenza di un vicepresidente del consiglio – sì, anche questo manca -, insomma non mormora proprio calmo e placido, come il Piave il 24 maggio.
A questo punto parte il delirio dei tentativi di fermare la figuraccia. Possiamo votare l’emendamento, e considerare i favorevoli come presentatori dell’ordine del giorno. Ma sì, siamo la casa delle libertà e facciamo quel cazzo che ci pare del regolamento. S’udiva intanto dalle amate sponde dell’opposizione, sommesso e lieve il tripudiar dell’onde delle risa a vedere la maggioranza in affanno.
Sommessamente si fa notare che il regolamento prevede che la richiesta di cittadinanza onoraria sia presentata in forma scritta, sottoscritta da almeno un quarto dei consiglieri. Ohibò, è un bel problema, col consiglio comunale on line. Ma soprattutto: a chi la conferiamo, ‘sta cittadinanza onoraria? Perché sul regolamento c’è scritto che deve avere un nome è un cognome, e già qua è dura.
Mi aspetto che qualche specchio venga arrampicato da qualcuno che propone Milite di nome e Ignoto di cognome, da cui le maiuscole di prima, perché le uscite in consiglio sono cose che neanche Roy Batty in Blade Runner può dire a Rick Deckard di aver visto. Ma, e qui diventa ancora più dura, il conferimento va fatto a persona in vita. Quindi si deve trovare un Qualcuno Qualcosa, non si sa bene Chi, che rappresenti il Milite Ignoto. Stop. Ferma tutto. Consigliere Gentile, è Ziberna che le parla: ritiri l’ordine del giorno. Lo sistemiamo, lo firmiamo in dieci e facciamo un consiglio comunale ad hoc per dare la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, con la solennità che merita, anche se il Milite Ignoto è già cittadino onorario di Gorizia, come di altre dieci città.
Qui il mistero si infittisce, ma vi lasciamo col dubbio. Il soldato Gentile anziché marciare per raggiunger la frontiera e far contro il nemico una barriera, ritira: non proprio un presagio dolce e lusinghiero, per lui, questo primo tentativo. Ci vediamo alla prossima puntata, dove ne vedremo sicuramente delle belle. L’Isonzo mormorò, non passa neanche questa. Zan Zan. Andrea Picco
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